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Dopo la maxi operazione Ue che ha permesso di ritirare più di 11 tonnellate di rifiuti, sarà italiano anche il coordinamento del progetto Ewit contro il traffico di Raee verso l'Africa.
Occorre aspettare l'8 - 10 maggio per la messa in atto della maggior parte delle azioni in programma a livello internazionale legate alla campagna "Let's Clean Up Europe", ma c'è chi ha già fatto la propria parte nella difesa della corretta filiera dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti, con risultati su larga scala e frutto del semestre italiano di Presidenza Ue.
Una vasta operazione di Polizia in 13 Stati dell'Unione Europea ha permesso di sequestrare 11 tonnellate di rifiuti di 150 tipi diversi, dagli scarti metallici alle batterie esauste. L'operazione ha coinvolto 2500 operatori della Polizia e, in Italia, è stata coordinata dal Comando Tutela Ambiente.
Le operazioni si sono svolte tra il 24 e il 28 novembre sotto il coordinamento italiano, con il supporto di Europol e la collaborazione dei Paesi coinvolti: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Ungheria, Lettonia, Olanda, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
Si tratta, probabilmente, della più vasta operazione contro il traffico illecito di rifiuti condotta su scala internazionale. Sono stati sottoposti a controlli ben 678 siti produttivi, 1.400 trasporti e 2.200 persone. Oltre 1.900 veicoli sono i veicoli fermati durante i controlli, che hanno portato al sequestro di 13 di essi.
L'eco di questa operazione è tuttora lontano dalla dispersione: i controlli hanno permesso di individuare 58 casi di interesse investigativo sui quali sono in corso degli approfondimenti. Le indagini hanno permesso di delineare i principali tratti delle azioni illecite internazionali che riguardano il comparto dei rifiuti, tramite l'analisi dei trasporti e dei produttori. In particolare, è stato possibile verificare che l'arma principale utilizzata per commettere gli illeciti è la falsificazione dei documenti di trasporto dei rifiuti, per attestare la non pericolosità degli stessi.
Il traffico di rifiuti internazionale non coinvolge soltanto i membri dell'Ue: proprio a inizio marzo una maxi operazione di polizia ha permesso di scoprire una via di trasporto illecito per i rifiuti Raee del Nord Italia verso l'Africa: il materiale partiva dai porti di Genova e Venezia per raggiungere poi la Nigeria, il Togo, il Burkina Faso, il Ghana e la Costa d'Avorio. Un traffico da 2.5 milioni di euro in sei anni, che è solo punta dell'iceberg dell'emergenza Raee in Africa.
A tale proposito, italiano è anche il coordinamento del progetto Ewit, un gemellaggio tra quattro metropoli europee e quattro africane volto a migliorare la gestione degli scarti tecnologici. Ad occuparsi della guida delle operazioni sarà il consorzio italiano ReMedia. Finanziata nell'ambito del progetto Horizon 2020, l'iniziativa prevede il coinvolgimento di Anversa (Belgio), Oporto (Portogallo), Vienna (Austria), Firenze, Abidjan (Costa d'Avorio), Johannesburg (Sudafrica), Kisii (Kenya) e Choma (Zambia).
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