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La Confederazione Svizzera ha approvato lo scorso 19 marzo un credito quadro che destina 148 milioni di franchi per la protezione dell'ambiente su scala globale nel triennio 2015-2018.
148 milioni di franchi per la protezione dell'ambiente su scala globale. Questo l'impegno relativo al periodo 2015-2018 annunciato dalla Confederazione Svizzera, dopo l'approvazione di un credito quadro da parte del Consiglio Nazionale, riunitosi lo scorso 19 marzo. 122 favorevoli, 47 contrari e 8 astenuti sono i numeri di una votazione che ha visto la decisa ma inefficace opposizione dell'Unione democratica di centro.
Come ha sottolineato il socialista Roger Nordmann, lo stanziamento serve a ribadire il coinvolgimento della Svizzera in una politica comune orientata alla sostenibilità e alla lotta alle più fondamentali problematiche ambientali. D'altra parte, secondo quanto dichiarato dalla consigliera federale per l'ambiente, i trasporti, l'energia e le comunicazioni, Doris Leuthard, "la Confederazione considera la salvaguarda dell'ambiente come una delle priorità della sua politica estera".
Una politica estera che, per risultare fattiva e proficua, richiede collaborazione economica e condivisione d'intenti: la comunità internazionale ha optato per aumentare di 230 milioni i finanziamenti per il Fondo globale per l'ambiente (Global Environment Facility, GEF) previsti per i prossimi tre anni, portandoli a un totale di 4,43 miliardi di dollari. La partecipazione elvetica, 148 milioni di franchi, è praticamente la stessa di quella garantita per il periodo 2011-2014.
Proprio nel Fondo globale per l'ambiente, istituito nel 1991 dopo il Vertice della Terra di Rio come principale meccanismo di finanziamento delle convenzioni multilaterali in questo campo, confluirà la maggior parte del contributo (circa 125 milioni). Una strategia ormai divenuta tradizione dato che, come spiegato sul sito della Confederazione, dalla sua creazione il GEF ha già "finanziato 3566 progetti in 165 Paesi per una somma complessiva pari a 13 miliardi di dollari, investiti in campi prioritari quali il clima, la biodiversità, le acque internazionali, la lotta contro la desertificazione, i prodotti chimici e i rifiuti".
Il restante denaro verrà attribuito al Fondo per l'ozono, fondato con l'obiettivo di ridurre le emissioni nei Paesi in via di sviluppo e a due Fondi per il clima, che serviranno a finanziare progetti specifici nell'ambito del surriscaldamento globale: quel processo che, a lungo negato e lasciato agire indisturbato, rappresenta ad oggi uno dei maggiori rischi per l'equilibrio planetario.
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