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Un'importante risorsa gratuita a cura di Fondazione Sodalitas, per fare il punto su un settore in grande crescita e che entro il 2020 potrebbe valere 250 miliardi di euro.
In inglese si definisce impact investing una tipologia di investimenti "a impatto sociale", vale a dire in grado di generare una redditività del capitale ma allo stesso tempo di di apportare benefici sociali misurabili. Anche nel nostro paese negli ultimi anni si stanno sviluppando diverse iniziative di questo tipo. Per approfondire questa tematica è ora disponibile "Introduzione alla Finanza Sociale", la prima Guida italiana agli strumenti di Finanza Sociale, curata da Fondazione Sodalitas, che mette a disposizione degli operatori del sociale, della finanza e delle imprese il quadro complessivo delle opportunità disponibili.
La guida - presentata ufficialmente in occasione dell'evento "Finanza a impatto sociale. Prospettiva a portata di mano?" – parte da un'analisti dello scenario attuale, mettendo in luce da una parte la necessità di ottimizzare l'utilizzo delle risorse, e dall'altra quella di individuare sistemi di finanziamento dei servizi sociali in grado di contribuire a colmare il gap di risorse esistente. Vengono poi presentati gli strumenti di finanza sociale - dai più tradizionali ai più innovativi – attualmente disponibili: dal Social Impact Fund al Social Impact Bond, dal Social Bond al Mini Bond, fino al Crowdfunding, alla Micro-finanza e al Micro-credito.
Ma qual è lo stato attuale della finanza a impatto sociale? Mentre in paesi quali Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Canada l'impact investing si sta rivelando uno strumento valido per la costruzione di partnership pubblico-privato di tipo innovativo, in Italia siamo ancora in una fase iniziale. Questo nonostante la finanza sociale vanti una lunga storia nel nostro Paese, che si ricollega alle esperienze delle istituzioni mutualistiche, delle casse di risparmio, delle banche di credito cooperativo e delle fondazioni bancarie.
Le potenzialità sono comunque molte, in particolare se andiamo ad analizzare il gap tra bisogni sociali e spesa pubblica che – secondo i dati del Rapporto della Social Impact Investment Task Force - potrà raggiungere i 150 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.
In Italia, infatti, la spesa pubblica nazionale per protezione sociale ammonta a 432 miliardi di Euro, pari al 56% della spesa pubblica corrente complessiva. Ma – al netto della spesa per pensioni e per la sanità (rispettivamente il 61% e il 24%) – solo 63 miliardi di Euro, pari al 15% della spesa per protezione sociale, sono dedicati a settori come invalidità, sostegno alle famiglie, housing ed esclusione sociale.
È dunque in questo specifico contesto di bisogni che si sta strutturando la finanza sociale italiana: un numero crescente di banche, fondazioni bancarie, intermediari assicurativi, fondi pensione e cooperative sociali sta elaborando nuove tecnologie, nuovi modelli organizzativi e nuovi strumenti di intervento a favore della domanda di assistenza che rischia, in prospettiva, di restare senza risposta. Un mercato, questo, che potrebbe raggiungere i 250 miliardi di euro entro il 2020.
Il volume presentato da Fondazione Sodalitas si inserisce nell'ambito di FATTI&EFFETTI, il progetto che diffonde la cultura e la pratica della valutazione dell'Impatto sociale in Italia. "L'impatto sociale è un tema di largo respiro e lunga durata" ha dichiarato Maria Teresa Scherillo, Consigliere d'Indirizzo di Fondazione Sodalitas. E sta diventando un movimento carico di energia, un network in costante espansione di organizzazioni diverse e persone che guardano al futuro con generosità e ottimismo. Attraverso il programma FATTI&EFFETTI, intendiamo continuare ad alimentare questo processo sviluppando iniziative di confronto e coinvolgimento, formazione e apprendimento. Siamo convinti che solo un concorso plurale e multistakeholder permetta di armonizzare i mezzi con i fini, individuando gli impatti e gli obiettivi che vogliamo realizzare, e disegnando insieme il percorso per raggiungerli".
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