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Secondo l'indagine "Costi e benefici dell'eolico", commissionata da ANEV, l'incentivazione dell'eolico attraverso le aste porterà a un risparmio di 2 miliardi di euro nei prossimi sei anni.
Un'analisi storica e un'analisi prospettica: questi gli strumenti che, tra esame dei risultati passati ed elaborazione di strategie future, la società di consulenza indipendente eLeMeNS ha utilizzato per condurre un'indagine sull'energia eolica in Italia. Lo studio, pubblicato nei giorni scorsi con il titolo di "Costi e benefici dell'eolico", è stato commissionato da ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento che riunisce circa 70 aziende italiane.
Pur sottolineando che, sulla base dei dati raccolti, nel periodo 2002-2013 il costo complessivo degli incentivi ha superato la somma dei benefici, il rapporto delinea uno scenario 2014-2035 in cui l'incentivazione dell'eolico attraverso il sistema delle aste porterà benefici in termini di gettito fiscale, riduzione dei costi energetici in bolletta e implementazione delle risorse del territorio grazie a misure compensative. In particolare con nuove aste, secondo la ricerca, nei prossimi 6 anni si avrebbero risparmi per due miliardi di euro nella bolletta elettrica.
"L'adozione dei nuovi contingenti per l'eolico– si legge in un recente comunicato stampa dell'ANEV –risulta oltremodo opportuna in quanto i benefici connessi alla realizzazione dei nuovi impianti. [...] Le nuove aste, a partire proprio dall'anno 2015 costerebbero al sistema solo una percentuale degli incentivi che vanno a terminare per fine vita incentivata e pertanto si avrebbe contemporaneamente una crescita del settore e una riduzione dei costi in bolletta".
Attualmente, il settore dell'energia eolica sta attendendo che venga emanata una nuova normativa del Ministero dello Sviluppo Economico per la regolamentazione dei meccanismi di finanziamento in Italia nel periodo 2016-2020, la ridefinizione dei contingenti e la revisione delle prassi di valutazione dei progetti. Il meccanismo di assegnazione della tariffa attraverso le aste introdotto dal decreto del 2012 non sembra essersi infatti rivelato efficace nel garantire l'impegno dei vincitori delle aste a procedere con l'effettiva realizzazione dell'impianto, concorrendo al drastico calo sull'installato eolico denunciato dai dati ANEV 2014.
"Lo studio di eLeMeNS ha il merito di disegnare uno scenario realistico che si basa su dati storici oggettivi e condivisi" afferma Cesare Fera, presidente di FERA Srl (Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative, tra i membri fondatori di ANEV). "Alla luce del progressivo decremento dei costi legati all'emissione dei Certificati Verdi, l'eolico offre al sistema Italia benefici certi, misurabili in termini di sviluppo, di risparmio, di salvaguardia ambientale".
Una salvaguardia ambientale che, nel precario gioco economico fra costi e profitti, ci auguriamo resti sempre centrale, accostando alla preziosa ricerca nel campo dell'energia rinnovabile tutte le innovazioni e gli accorgimenti necessari a contenere al massimo l'impatto degli impianti sul territorio.
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