Installate sulla Tour Eiffel due turbine eoliche che produrranno 10.000kWh di elettricità l'anno. Il progetto si inserisce in un ampio piano di efficientamento, in vista della Conferenza COP21 di Parigi.
Si pensa a Parigi e si visualizza la Tour Eiffel. Da qualche giorno, oltre che celebre, distintiva e romantica, l'icona architettonica della Ville Lumière è a basso impatto: all'interno di un piano generale di efficientamento, dallo scorso 24 gennaio la Torre produce energia pulita anche grazie al mini eolico. Sono due le turbine eoliche ad asse verticale installate al di sopra del secondo livello, a un'altezza di 120 metri dal suolo per sfruttare al meglio condizioni del vento, potenzialità degli aerogeneratori e, allo stesso tempo, adattarsi al meglio al particolare design della struttura.
Piccole e silenziose, le turbine sono state realizzate dalla società americana UGE International in collaborazione con la Société d'Exploitation de la Tour Eiffel (SETE) e promettono di produrre 10.000kWh di elettricità l'anno, abbastanza per alimentare gli spazi commerciali del primo piano. "La Torre Eiffel è verosimilmente l'icona architettonica più rinomata del mondo, e siamo orgogliosi che la nostra avanzata tecnologia sia stata scelta per dimostrarne l'impegno verso un futuro più sostenibile" ha dichiarato Nick Blitterswyk, Amministratore Delegato di UGE. "Quando i visitatori provenienti da tutto il pianeta vedranno le turbine eoliche, avremo fatto un ulteriore passo avanti verso un mondo alimentato da energia rinnovabile, pulita e affidabile".
Tuttavia, il mini eolico è stato solo l'ultimo passo di un processo di conversione energetica e ambientale a più ampio respiro: la sostituzione delle vecchie lampadine con luci a LED a più alta efficienza ne è un esempio, così come l'installazione di 10 m² di pannelli solari termici sul tetto di uno dei padiglioni, capaci di fornire circa il 50% del fabbisogno di riscaldamento dell'acqua nelle strutture dedicate ai visitatori. In più, sono state posizionate pompe di calore ad alte prestazioni per la climatizzazione degli ambienti interni e un meccanismo di recupero delle acque piovane, che rifornisce i servizi igienici dell'edificio.
Come in un sistema virtuoso di scatole cinesi, questo piano di ristrutturazione, mirato a una significativa riduzione dell'impronta ecologica, si situa a sua volta all'interno del più vasto Programma per il Clima della Città di Parigi. Un progetto essenziale soprattutto in vista di uno degli appuntamenti cruciale dell'anno 2015: la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, la COP21, che la capitale francese ospiterà il prossimo dicembre per sottolineare, una volta in più, la necessità di adottare misure concrete, decise e politicamente condivise, nella lotta al surriscaldamento globale.
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