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Il consorzio internazionale RawMatTERS si è aggiudicato il bando promosso dall'Istituto per la Tecnologia e l'Innovazione di Budapest (EIT), per la creazione di una partnership nel settore delle materie prime strategiche.
Una lista dinamica di elementi che comprende, fra gli altri, il cromo, il cobalto, il magnesio, le terre rare pesanti e leggere, il tungsteno. Si tratta delle cosiddette materie prime strategiche, quei materiali presenti in natura che non appartengono alle categorie delle fonti di energia o degli alimenti, e che vengono utilizzati dall'industria manifatturiera per produrre beni di uso comune.
La presenza di questi elementi nei nostri oggetti quotidiani passa inosservata ai più, ma basti dire che sono contenuti, ad esempio, in cellulari e cavi di fibre ottiche per dare l'idea della loro importanza nella nostra attuale, tecnologica routine. Non stupisce, quindi, che il problema dell'approvvigionamento delle materie prime strategiche, il cui prezzo è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, sia al centro dell'attenzione tanto in Italia quanto in Europa.
La ricerca di fonti alternative di rifornimento, anche attraverso l'implementazione di tecnologie per il recupero e il riciclaggio di tali materie, così come una revisione dei processi, possono portare un contributo determinante, rispondendo nel contempo anche alla necessità di ridurre la quantità di rifiuti destinati alla discarica e di salvaguardare le risorse naturali. La creazione di una "Comunità della conoscenza e dell'innovazione" (Kic-Knowledge and Innovation Community) conferma la centralità del tema: una rete di imprese, centri di ricerca e università che, avvalendosi del supporto dell'Istituto per la Tecnologia e l'Innovazione (EIT) di Budapest, collaborano a una strategia mirata alla formazione di nuove professionalità del settore con la promozione di corsi itineranti in tutti i Paesi della Comunità Europea.
Lo stesso Istituto ha reso noto, lo scorso dicembre, il vincitore del bando EIT Raw Materials, promosso per individuare il soggetto ideale per una partnership strategica nel campo delle materie prime strategiche: ad aggiudicarsi l'investimento di 2 miliardi di euro è stato RawMatTERS, consorzio internazionale che coinvolge 20 paesi e oltre 100 partner. Per l'Italia, oltre alla capofila Enea che farà da polo di riferimento del progetto per il Sud Europa, sono coinvolti Trento Rise, Aster, Marangoni, le Università di Padova e di Milano Bicocca; come partner associati, saranno inoltre coinvolti Pirelli Tyre, Politecnico di Milano, Zanardi Fonderie, 16 partner a progetto e 15 partner di supporto fra i quali Unioncamere, Regioni Lazio e Lombardia e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il professor Jens Gutzmer del Centro Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorfntro, partner coordinatore di RawMatTERS, ha affermato, commentando l'assegnazione del bando: "L'Istituto per la Tecnologia e l'Innovazione permetterà al nostro progetto di operare un vero cambiamento nella società e di trasformare la sfida sulla dipendenza dalle materie prime strategiche in un punto di forza strategico per l'Europa. Il nostro obiettivo è di aumentare la competitività, la crescita e l'attrattiva del settore attraverso una radicale innovazione e imprenditorialità. Vogliamo focalizzarci sulla crescita sostenibile e sulla creazione di nuovi posti di lavoro promuovendo nuove start-up, piccole e medie imprese e attività di educazione". Fissati gli obiettivi da raggiungere entro il 2022, non resta che attendere che il progetto prenda il via, nel gennaio 2016, e scoprire nei fatti il percorso europeo nel futuro delle materie prime strategiche.
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