Logistica sostenibile: movimentare merci e persone nel rispetto dell’ambiente

Logistica sostenibile: movimentare merci e persone nel rispetto dell’ambiente

Ridurre l'impatto ambientale è possibile anche nel settore dei trasporti, sviluppando soluzione logistiche innovative e vantaggiose. Ne parliamo con Daniele Testi, presidente della SOS LOG - Associazione per la Logistica Sostenibile.

Dott. Testi, Lei è presidente della SOS LOG, Associazione per la Logistica Sostenibile, attiva dal 2005. Cosa si intende per logistica sostenibile?

Per Logistica Sostenibile intendiamo una logistica che mira ad offrire le condizioni di servizio ed economiche richieste dal mercato, ricercando al contempo tutte le soluzioni in grado di impattare positivamente sull'ambiente e la mobilità di merci e persone. La Logistica Sostenibile affronta il tema dell'innovazione dei processi connessi con il trasporto, la consegna ed il riciclaggio dei prodotti e delle merci. La Logistica Sostenibile vuole, in definitiva, promuovere una logistica più efficiente e nello stesso tempo più rispettosa della qualità della vita.

Come nasce l'idea di fondare un'associazione di categoria dedicata alla Logistica Sostenibile?
L'associazione nasce per volontà di un gruppo di manager, professionisti ed imprenditori che nel marzo 2005 hanno deciso, supportati da alcune primarie aziende italiane ed internazionali, di dare spazio e visibilità ad un tema di grandissima attualità internazionale di cui allora pochi o nessuno parlavano. I cittadini dei Paesi avanzati sopportano infatti sempre meno i disagi di traffico e di ambiente connessi con la consegna delle merci, e le aziende dovrebbero vedere la sostenibilità come una opportunità di innovazione e sviluppo del business. L'obiettivo di base è contribuire e supportare i nostri associati nel loro percorso di costruzione di una Supply Chain "lunga", che comprenda cioè, anche le compatibilità ambientali ed i problemi di mobilità, per una più completa ed efficace catena del valore. Siamo animati da una profonda convinzione: nella maggioranza dei casi inquinare costa e la ricerca della soluzione più economica per un processo di logistica e supply chain non è affatto conflittuale con la ricerca della soluzione più corretta sotto il profilo ambientale.

 

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Quali pratiche sostenibili mette in atto la vostra associazione?
La nostra associazione ha raccolto in quasi 10 anni di attività un grande numero di buone pratiche, esempi concreti che le aziende hanno presentato durante i congressi annuali. Il nostro presidente Onorario, Giulio Aguiari, e il Vicepresidente Renzo Provedel hanno inoltre scritto un libro dal titolo Logistica Sostenibile: un'occasione di sviluppo & innovazione (Franco Angeli) che rappresenta un punto fermo per chiunque voglia approcciare a questi concetti. In generale, l'associazione ha l'obiettivo di affiancare i propri associati nel percorso di sostenibilità logistica che si sono prefissi. Abbiamo sviluppato e continuiamo a sviluppare un ecosistema che mette al centro la collaborazione e lo scambio di informazioni. L'idea di base è che non esistano formule standard per applicare la sostenibilità, ma siano necessari cambiamenti di approccio e culturali che hanno alla base sfide comuni, indipendentemente dal settore in cui si opera.

Quali sono gli obiettivi futuri e i progetti in cantiere?
Come SOS LOG abbiamo appena terminato una indagine insieme a KPMG e Assologistica, i cui risultati saranno presentati a breve. Abbiamo in cantiere diverse collaborazioni con altri partner, tra cui l'Università Bicocca di Milano, con la quale abbiamo firmato una convenzione per lo sviluppo di un'indagine - a mio parere molto innovativa - che ha come obiettivo principale quello di comprendere i fattori in grado di "radicare" la sostenibilità ambientale all'interno della cultura organizzativa, fornendo allo stesso tempo indicazioni operative (best practice) per le aziende che si avvicinano al tema della sostenibilità in generale e/o attraverso le certificazioni ambientali. L'associazione ha deciso inoltre di entrare a far parte di Assologistica, al fine di sviluppare tutte le possibili sinergie, anziché proporre modelli associativi concorrenti di cui ritengo non ci sia proprio bisogno. Infine, stiamo aprendo il fronte internazionale, avviando collaborazioni con manager e professionisti italiani che risiedono all'estero e ricoprono ruoli di responsabilità nelle funzioni supply chain di grandi gruppi internazionali.

Come è possibile entrare in contatto con SOS LOG o conoscere meglio le vostre attività?
Abbiamo un sito appena rinnovato www.sos-logistica.org, dove è possibile conoscere in modo trasparente tutti i manager e le aziende che ci sostengono. Oltre allo storico contributo di Aizoon, Havi Logistics e Contship si sono affiancate proprio in questi giorni nuove realtà tra cui Lloyd Register Quality Assurance Italia, Burberry e Fare Impresa, una realtà molto attiva nell'open innovation. Sono entrati anche nuovi soci singoli, che stanno ampliando il know how dell'associazione anche sul fronte della ricerca di bandi di finanziamento. Un tema quest'ultimo spesso sottovalutato dalle organizzazioni, proprio perché affrontato senza una logica di sistema che metta insieme una massa critica di iniziative in grado di competere con i progetti Europei sviluppati soprattutto in ambito logistico nel Nord Europa. Anche sul fronte del comitato scientifico, il cui presidente onorario è l'economista Jean-Paul Fitoussi, ci sono novità importanti, tra cui l'entrata di Alessandro Panaro di SRM e Luca Vecchio dell'Università Bicocca, oltre alla storica collaborazioni con il prof. Lanfranco Senn.

Lei è anche a capo della Divisione Marketing e Comunicazione della Contship Italia. In termini di sostenibilità, come sta operando questa azienda?
Il business principale di Contship è la gestione dei terminal marittimi, dove siamo da sempre impegnati ad innovare e dimostrare con i fatti che è possibile crescere nei volumi e diminuire gli effetti in termini di consumi e impatto ambientale. La divisione QSA - coordinata a livello di gruppo da Daniele Ciulli - ha appena aderito a un'iniziativa internazionale che vede coinvolti i più grandi terminalisti portuali nel mondo. È stato deciso di elaborare un metodo volontario per il calcolo delle emissioni su base annuale, attraverso il quale sarà possibile fare paragoni efficaci e stabilire target confrontabili tra i diversi porti nel mondo, sulla base dei volumi movimentati e delle tecnologie utilizzate. Inoltre, Contship ha una divisione dedicata al trasporto intermodale, che ha nella sua mission la sostenibilità attraverso la promozione di un maggior uso della modalità ferroviaria rispetto al tutto strada. In porti come La Spezia, tanto per fare un esempio, movimentiamo oltre il 35% dei volumi via treno, che corrisponde a 4 volte la media nazionale.

 

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