Il caso Umbria: le rinnovabili soddisfano il 53% del fabbisogno energetico regionale
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Il caso Umbria: le rinnovabili soddisfano il 53% del fabbisogno energetico regionale

L'energia ricavata da fonti rinnovabili è in forte crescita in Umbria, dove ad oggi soddisfa oltre la metà del fabbisogno energetico regionale.

Dopo e nonostante la delusione derivata dal Decreto Sblocca Italia, dove gli incentivi alle energie da fonti rinnovabili figurano tra i grandi assenti della politica nazionale, si guarda alle realtà territoriali per cercare nei fatti un'Italia che punta a soddisfare il suo fabbisogno di energia elettrica utilizzando risorse pulite e per di più inesauribili.

Un esempio arriva dall'Umbria dove - stando a quanto ha dichiarato nei giorni scorsi l'assessore all'Ambiente della Regione Silvano Rometti all'Ansa  - il 53% della domanda di elettricità è soddisfatto da impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili.

A fotovoltaico e biomasse va il primato di crescita del settore, con numeri in continua crescita: nel 2014 in Umbria si sono prodotti 525GWh di energia solare e 160GWh di energia da biomasse. Anche l'idroelettrico resta predominante, seppure in prevedibile diminuzione: fino al 2001 copriva il 100% della produzione di energia da fonti rinnovabili, per ridimensionarsi negli anni al crescere degli altri settori, fino alla quantità stimata per il 2014 di 1489 GWh. L'eolico risulta, infine, stabile a, 2,7Gwh.

 

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Il trend si situa all'interno di un programma più ampio teso al raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2020. Nella seconda metà del 2014, la Regione ha infatti destinato 20 milioni di euro all'efficientamento degli edifici comunali, che si stanno progressivamente convertendo al fotovoltaico. I benefici di questa manovra sono innegabili e quantificabili - in previsione - in una riduzione di 5 mila e 600 tonnellate di anidride carbonica l'anno grazie al minor consumo di combustibili fossili.

Una decisione che ha inaugurato la linea della strategia energetica ambientale regionale che, se da un lato punta alla riduzione dei consumi, dall'altro mira appunto a un incremento delle fonti di energia alternativa. Nello specifico, la Strategia Energetico Ambientale 2014-2020 ha fissato come obiettivo per il 2020 il raggiungimento del 15,2% di energia da fonti rinnovabili rispetto al consumo finale lordo, a dispetto del meno ambizioso target del 13,7% imposto alla Regione dallo Stato.

La strategia sta dando i suoi frutti: con i suoi 483 W pro-capite, al momento l'Umbria si colloca al quinto posto fra le regioni italiane in termini di potenza originata da fonti rinnovabili installata, con un valore quasi doppio rispetto alla media nazionale.

Un bel passo avanti nel raggiungimento di traguardi importanti, in un settore che un numero crescente di scienziati ed eminenti studiosi indicano come l'unica strada possibile per garantire la futura indipendenza energetica dell'Italia.

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