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In occasione di Ecomondo, Nespresso ha siglato il protocollo d'intesa Ecolaboration con Cial e CIC, ampliando un progetto che, nei primi tre anni di vita, ha già permesso il recupero di 775 tonnellate di capsule usate.
Nella classifica dei maggiori bevitori mondiali di caffé, l'Italia non è sul podio ma si aggiudica comunque un decimo posto che riflette quanto sia radicata l'abitudine al consumo quotidiano. Nei primi mesi del 2014, secondo i più recenti dati diffusi dal Comitato Italiano Caffè, i consumi del porzionato (ovvero del caffè in capsule o cialde) sono cresciuti del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: tazzina dopo tazzina, questa tendenza si traduce però anche nell'aumento del numero di capsule in alluminio esauste che ogni giorno devono essere smaltite.
Per favorire il corretto recupero di questi imballaggi in alluminio, nel 2011 Nespresso ha dato vita al progetto Ecolaboration, che dopo un triennio di successo si è tradotto, proprio all'interno della recente edizione di Ecomondo, in un protocollo d'intesa per il recupero e lo smaltimento delle capsule di caffè con il coinvolgimento di Federambiente, il CiAL (Consorzio Imballaggi Alluminio) e il CIC (Consorzio Italiano Compostatori.
Grazie al protocollo d'intesa Ecolaboration, i cittadini possono conferire le capsule esauste non solo presso le isole ecologiche e i punti di raccolta preposti, ma anche direttamente presso i punti vendita Nespresso: i centri di raccolta attualmente sono 44, distribuiti in 23 città italiane (Torino, Genova, Milano, Assago, Monza, Bergamo, Brescia, Como, Varese, Padova, Verona, Bovolone, Vicenza, Treviso, Bolzano, Bologna, Modena, Parma, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania).
Gli scarti conferiti vengono suddivisi per il recupero sia dell'alluminio sia dei residui organici, i quali vengono avviati al compostaggio e riacquistati da Nespresso. L'azienda si impegna a donare il prodotto così ottenuto alla onlus Banco Alimentare per le coltivazioni di riso. Il recupero dell'alluminio può invece avvenire infinite volte, con una percentuale di riciclo del 100%, per un dispendio di risorse e di energia pari al 95% in meno rispetto alla prima produzione: un notevole risparmio per l'ambiente, ma anche per Nespresso.
Tutto questo tramite la collaborazione con le amministrazioni locali, responsabili del ritiro delle capsule conferite dai cittadini presso i punti vendita. Saranno poi i due consorzi, CiAL e CIC, ad occuparsi di completare il percorso di riciclo dei due diversi tipi di scarti raccolti, alluminio e residuo organico.
Nei suoi primi tre anni di vita, il progetto Ecolaboration ha già dato prova di successo ed è stato abbracciato con favore dai consumatori Nespresso, i quali hanno permesso di raccogliere ben 775 tonnellate di capsule usate sul territorio nazionale nel corso del triennio.
Il futuro sembra ancor più roseo: in seguito alla firma del protocollo d'intesa, Nespresso ha sottolineato le maggiori potenzialità legate ad una diffusione più capillare dell'azienda sul territorio e alla stipula di nuovi accordi con le amministrazioni locali. Nel frattempo, negli ultimi anni altre grandi firme del caffè sono scese in campo per l'ambiente, attivando progetti di sostenibilità e recupero delle risorse: tra queste Illy, Mokador e Caffè Vergnano.
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