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Il “Renewable 2014. Global Status Report”, rapporto annuale di REN21, svela una crescita globale nella produzione energetica da fonti rinnovabili, con un netto ampliamento dei paesi coinvolti nel processo di transizione verso un'energia sostenibile e accessibile a tutti.
Una diffusione crescente e sempre più democratica dell'energia prodotta da fonti rinnovabili: non è lo slogan di una campagna ambientalista, ma quanto emerge dall'autorevole rapporto “Renewables 2014. Global Status Report”, recentemente presentato dalla rete globale per le politiche energetiche rinnovabili REN21 (Renewable Energy Policy Network for the 21st Century). Occasione e teatro del lancio è stato, non a caso, il primo Forum organizzato dall'Onu (New York, 4-6 giugno 2014) per valutare i progressi dell'iniziativa “Sustainable Energy for All”.
Dati estremamente positivi, se si pensa che già nel 2012 il report svelava come il 19% dell'energia utilizzata a livello mondiale fosse di origine rinnovabile. Ebbene, la fine del 2013 ha fatto registrare un'ulteriore crescita, concretizzatasi in un balzo in avanti che oltrepassa il 22% della quantità globale prodotta e si traduce in lavoro diretto o indiretto per circa 6,5 milioni di persone nel mondo. Tutto questo parallelamente e nonostante le drastiche riduzioni, in molti paesi d'Europa e negli Stati Uniti, dei sostegni finanziari alla causa delle energie alternative.
Per quanto incapace di frenare l'incremento, la difficile situazione economica ne ha tuttavia influenzato la distribuzione geografica. Una mappa interattiva, disponibile online, mostra infatti come molte aziende stiano spostando il fulcro dei propri investimenti in Africa, Asia e America Latina: zone spesso off-grid dove le rinnovabili (solare termico in India e Cile, eolico in Sudamerica e continente africano, solare a concentrazione in Nord Africa e Medio Oriente), disponibili in loco e quindi più accessibili rispetto alle fonti di origine fossile, esibiscono al meglio i loro benefici nel breve periodo.
“L'ultimo decennio ha messo in movimento le ruote per una transizione globale verso le energie rinnovabili” ha dichiarato Christine Lins, Segretaria esecutiva di REN21, sottolineando come dal 2005, anno del debutto del report, i paesi che si pongono obiettivi sulle rinnovabili aumentano costantemente e sono ora 144, di cui ben 95 in aree in via di sviluppo.
Nella moltitudine di stati coinvolti, un numero crescente di città, paesi e regioni stanno lavorando concretamente per coprire il 100% della loro necessità energetica con fonti rinnovabili entro il 2020: Gibuti, Scozia e il piccolo stato insulare di Tuvalu sono alcuni di questi esempi virtuosi, mentre circa 20 milioni di tedeschi hanno ad oggi già raggiunto l'obiettivo.
“La questione non è più se le energie rinnovabili hanno un ruolo da svolgere nella fornitura dei servizi energetici” ha affermato Arthouros Zervos, Presidente di REN21 “ma piuttosto come possiamo aumentare al meglio l’attuale ritmo per realizzare un futuro 100% rinnovabile, con un accesso completo all'energia per tutti”.
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