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Secondo il Cities Motion Index 2014, stilato dalla IESE Business School dell’Università di Navarra, Tokyo sarebbe la città più intelligente del mondo. Ma secondo quali parametri?
Ogni anno, la IESE Business School, la scuola di specializzazione in Amministrazione d’Impresa dell’Università di Navarra, con sede anche a Madrid e Barcellona, rende nota la classifica delle città del mondo ritenute più smart e all'avanguardia.
Le città che sono state prese in considerazione sono ben 135, e anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, in vetta alla classifica troviamo Tokyo. Medaglia d’argento, invece, per Londra e di bronzo per New York. Ottimi risultati anche per Zurigo, Parigi, Ginevra, Basilea, Osaka, Seoul e Oslo, che si piazzano, in quest’ordine, dal quarto al decimo posto del Cities in Motion Index 2014. Dunque rientrano nella top 10 ben tre città svizzere, mentre dei capoluoghi italiani non c’è alcuna traccia.
Infatti, se l’Europa può vantarsi di essere un continente davvero smart, annoverando ben dieci città nella top 20, altrettanto non può fare l’Italia, con solo cinque città piazzate nella parte bassa della classifica mondiale: dobbiamo scorrere fino al 54° posto per trovare Roma, seguita al 57° posto da Firenze, e al 58° da Milano, mentre Torino occupa la 69ª posizione e Napoli solo la 78ª. Delude Firenze, considerata da molti una delle città più “intelligenti” del mondo, mentre è da sottolineare la risalita in classifica di Barcellona che, rispetto al 2013, sale dalla 63ª alla 51ª posizione.
Ma quali parametri sono stati presi in considerazione per redigere questa classifica? I ricercatori hanno individuato 50 indicatori, raggruppati in 10 grandi macro aree, e dall’intreccio e dalla combinazione dei dati emersi hanno stilato questa classifica.
Ecco le 10 grandi aree con cui, secondo la IESE Business School, una città deve misurarsi per rientrare nella classifica delle smart cities:
- Governace, ovvero ciò che riguarda il grado di partecipazione e di coinvolgimento del cittadino. Eccelle Aukland;
- Public management, si tratta dello sviluppo di nuovi progetti e il miglioramento dell’amministrazione della città. Tokyo ne è un esempio;
- Urban planning, cioè un’ottima pianificazione urbana che tenga conto degli spazi verdi e del servizio di trasporto pubblico. Berlino è la migliore;
- Technology, perché una città tecnologica è anche sostenibile e il livello della qualità della vita è elevato. Londra primeggia in questo ambito;
- Environment: si punta sulla sostenibilità ambientale, sulla creazione di spazi verdi e sulla riduzione degli sprechi e dell'inquinamento. Zurigo, Ginevra e Basilea sono le città più verdi;
- International outreach, cioè il prestigio internazionale di una città, dato da componenti come il turismo. Ancora Londra in testa;
- Social cohesion: in una città servizi come quello di assistenza sanitaria e agli anziani e di gestione dell’immigrazione devono essere efficienti, come accade ad Eindhoven;
- Mobility&transportation: si punta sul servizio di trasporto pubblico, che deve essere funzionale ed eco-sostenibile. Berlino ne è la prova;
- Human capital: le città dovrebbero investire di più sul proprio capitale umano e puntare al miglioramento dell’istruzione e della ricerca, proprio come sta facendo Tokyo;
- Economy: è importante che le città sviluppino nuovi progetti imprenditoriali sempre più innovativi, in grado di far girare l’economia. La prima è New York.
Anche se è chiaro che le città non possono ottenere risultati eccellenti in tutti i campi, l’obiettivo è che ognuna di esse si impegni in ogni ambito, per essere sempre più smart.
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