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“Nutrire il pianeta, energie per la vita” è il tema che i Paesi partecipanti all'esposizione internazionale hanno declinato attraverso esposizioni e strutture architettoniche incentrate sull'innovazione, dai materiali all'efficienza energetica.
Con il suo tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, Expo 2015 ha lanciato una sfida sul campo della sostenibilità ai Paesi partecipanti, molti dei quali hanno già dimostrato di volerla raccogliere in modo deciso, facendone il filo conduttore delle proprie esposizioni. Attraverso la possibilità di declinare il tema sulla base delle diverse culture e tradizioni, l'evento si pone come contenitore mondiale per la ricerca di soluzioni alle complesse problematiche che si legano al settore dell'alimentazione.
Produzione sostenibile, tutela della biodiversità, continuità con le tradizioni e salvaguardia del futuro alimentare del pianeta sono i temi che si incontrano e si fondono nei diversi padiglioni tematici, assumendo infinite declinazioni che ricordano le colorate pietre di un mosaico.
Le visioni dei singoli Paesi assumono consistenza fisica e si trasformano in ambiziose creazioni architettoniche, ulteriore canale per veicolare il messaggio globale di Expo 2015 attraverso avveniristiche e differenziate declinazioni.
La sostenibilità colpisce e investe i singoli padiglioni modellandone anche la forma esterna e rendendoli essi stessi portatori della riflessione sulle risorse alimentari: uno degli esempi maggiormente destinati a colpire è quello della Francia, che ha scelto di dare vita a un mercato coperto sostenibile, portando davvero un pezzo di Paese all'interno di Expo 2015.
Una porzione di territorio capovolta e fissata tramite una struttura in legno scomponibile: questo il tetto verde che conterrà l'esposizione della Francia dedicata al tema “Produrre e nutrire diversamente”. La struttura si ispira alle tipiche Halles francesi, luogo di scambio e di produzione, metafora ideale per uno spazio nel quale lasciar germogliare nuove idee e visioni. Il padiglione è caratterizzato da un basso consumo energetico e una ventilazione naturale che non richiede ulteriori interventi per rendere l'interno fruibile, neppure durante i mesi più caldi. Il progetto è stato realizzato dallo studio di architetti il progetto dello studio di architetti Anouk Legendre, Nicola Desmazière e Alix Afferni.
Anche la Cina ha scelto di portare con sé un pezzo della propria cultura, ispirando la realizzazione del padiglione alla sinuosa figura di un drago. Innovazione, tradizione ed efficienza si incontrano nella struttura composta di squame realizzate tramite pannelli con scarti di grano e rivestiti in cermit.
In questo modo, la tradizionale paglia viene trasformata in una struttura autopulente, che permette di trasformare in materiale organico l'inquinamento che si deposita sulla superficie. “Terra di speranza, cibo per la vita” è il tema che si dipana all'interno della coda di drago, progettata dall'architetto Daniel Libeskind.
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