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Conclusa la 17ma edizione di Cinemambiente: sei giorni di proiezioni, che hanno portato a individuare, nella serata di chiusura del 5 giugno, i film vincitori per ciascuna categoria. Fra i documentari internazionali, sezione regina, trionfa “Virunga” di Orlando Von Einsiedel.
Per Cinemambiente, rassegna cinematografica torinese a sfondo ambientale, il diciassette è un numero fortunato: l'appena conclusa diciassettesima edizione ha fatto registrare, infatti, il record di presenze di 25.000 persone. Circa cento le pellicole, molti gli eventi capaci di richiamare e incuriosire un pubblico ampio e variegato. "Abbiamo incontrato un calore e una partecipazione incredibili” ha dichiarato il direttore Gaetano Capizzi. “E' la prova di un bisogno sempre più grande di condivisione dei grandi temi ambientali".
Passiamo dunque in rassegna le pellicole che, più delle altre, hanno saputo comunicare con spettatori e giurie, aggiudicandosi gli ambiti riconoscimenti attribuiti durante la serata di chiusura del 5 giugno.
Per quel che riguarda il Concorso internazionale documentari, ha trionfato “Virunga”, lungometraggio di O. Von Einsiedel ambientato nel primo Parco Nazionale della Repubblica Democratica del Congo. Ed ecco riproposto un esempio dell'eterna lotta fra bene e male: da un lato, ci sono i ranger che cercano di proteggere la straordinaria biodiversità che popola la zona, dall'altro le milizie armate, che vogliono sfruttare appieno le risorse naturali che racchiude. La pellicola ha ricevuto inoltre il Premio Consulta Provinciale degli Studenti di Torino.
La menzione speciale Iren per il Concorso Internazionale documentari è stata assegnata a “My name is salt” di F. Pacha, film ambientato nel deserto salino della regione indiana di Gujarat, che insegna come portare avanti con orgoglio il proprio lavoro in condizioni climatiche proibitive e senza l'aiuto di tecnologie di sorta.
“Footprints of war”, mediometraggio di Max M. Mönch che, a partire dal primo conflitto mondiale, guida lo spettatore in un viaggio attraverso un secolo di guerre, si aggiudica il Premio Internazionale Documentari One Hour, offerto da Smat. Nella stessa sezione, “Endless Road” di H. Jin viene insignito del Premio Speciale Sub-ti: in una provincia costiera della Repubblica Popolare Cinese, una donna si batte contro tutti e tutto pur di denunciare i danni causati dalla fabbrica di carta che sta avvelenando le acque del fiume del suo villaggio.
Per quel che riguarda i trionfi tricolori, elenchiamo le pellicole premiate: “Capo e croce- Le ragioni dei pastori” di M.A. Pani e P. Carboni ha ottenuto il Premio al miglior Documentario Italiano, offerto da CiAl, con la cronaca della protesta dei pastori sardi del 2010; il Premio Speciale Guido Boccaccini è stato assegnato a “The Stone River” storia di migranti e lotte sindacali di G. Donfrancesco; “Çapulcu - Voices from Gezi ” di B. Argentieri, C. Casazza, C. Prevosti, D. Servi e S. Zoja ha ricevuto la Menzione Speciale Legambiente.
Il Premio speciale “La casa di domani”, offerto da Leroy Merlin, è infine andato a “Project Wild Thing” di D. Bond che, così come il destinatario della Menzione Speciale “Microtopia” di J. Wachtmeister, ha saputo affrontare con originalità il rapporto uomo-casa-ambiente.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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