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Un'impresa su quattro in Italia è "orientata" alla sostenibilità. Lo rileva l'Italian Council for Eco Innovation, volano d'innovazione e tecnologia per le imprese green del "made in Italy", presentato il 29 maggio a Roma.
Incentivare il potenziale innovativo delle imprese green in Italia e darne la massima visibilità anche verso gli investitori e i mercati internazionali. Per questo è nato l’Italian Council for Eco Innovation, l’Osservatorio Innovazione e Tecnologia per la Green Economy, presentato il 29 maggio a Roma, frutto di un partenariato tra il Ministero dell'Ambiente e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, con il supporto dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE).
Sono molte le imprese italiane ad aver fatto dell'innovazione e dell'ambiente uno strumento di crescita e di sviluppo oltre che un componente fondamentale per combattere la crisi economica. L'Italian Council for Eco Innovation rileva infatti che un quarto delle imprese italiane è "green oriented": l'evoluzione green nei settori industriali, la sperimentazione di processi innovativi sostenibili nell'edilizia e nei trasporti così come la riscoperta da parte delle imprese agricole del territorio come strumento per essere più competitive.
"È necessario un rinnovato impegno per rilanciare il green tech italiano su scala europea ed internazionale - ha spiegato nel corso della presentazione Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - L'Osservatorio è nato quindi per incentivare il potenziale innovativo green delle imprese italiane sui mercati interni e internazionali".
L'Osservatorio si è difatti prefissato lo scopo di supportare la crescita del green tech italiano attraverso il raggiungimento, in breve tempo, di alcuni importanti obiettivi: individuare e sostenere le eccellenze italiane nel campo della green economy, favorendone l’internazionalizzazione; definire i settori tecnologici più avanzati su cui investire nel breve-medio periodo in base alle prospettive di mercato e al contesto internazionale; identificare partner internazionali per dare visibilità al Sistema Italia sia per attrarre interesse e investimenti internazionali sia per facilitare contatti a livello nazionale tra il mondo della ricerca e dell'innovazione e il mondo industriale; ed infine individuare le opportunità di finanziamento disponibili.
Giorgio Einaudi, presidente dell'Italian Council for Eco Innovation ha chiarito che "l'intento dell'Osservatorio è ricercare realtà italiane del green tech e capire dove sono le nostre eccellenze, qual è il nostro livello di efficienza e dove siamo posizionati rispetto agli altri paesi".
L'Osservatorio studierà le aree di innovazione ed eccellenza italiane poggiandosi su una base dati brevettuale che segue la classificazione OCSE. L'elaborazione dei dati, insieme ai contributi degli stakeholder, produrrà uno studio tecnologico e qualitativo dell'eco-innovazione in Italia. I risultati saranno oggetto di un report prodotto dall'intelligenza collettiva degli esperti dei diversi domini, tecnici ed economici, basato su una solida base dati riconoscibile a livello internazionale.
L'Osservatorio prevede la creazione di un "Steering Committe" composto da personalità riconosciute nel campo della green economy e dell'innovazione, che indichi le linee di indirizzo generale dell'attività e contribuisca a coinvolgere il più alto numero di stakeholder possibile.
Sarà inoltre istituito un "Advisory Board" che approfondisca lo stato dell'arte in Italia e che proponga misure per facilitare e sviluppare innovazione e ricerca nel settore del cleantech da una parte e sviluppo di venture capital e investimenti privati dall'altra.
Inoltre tra 12 mesi verrà redatto un "Rapporto Innovazione e Tecnologia della green economy italiana" grazie all'attività svolta oltre che dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dal Desk Ambiente dell'ICE-New York, dagli organi di advisoring dell'Osservatorio, in particolar modo da ENEA e Confindustria.
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