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Il nuovo Dipartimento per lo smaltimento dell'amianto nasce in risposta alla necessità di aprire un canale diretto per i cittadini, favorendo le operazioni di rimozione e di riconoscimento del materiale che, ancora oggi, provoca circa 4000 morti l'anno.
Il Movimento ecologista europeo FareAmbiente ha annunciato l'istituzione di un nuovo organismo al servizio della salute e della sicurezza ambientale: è nato il nuovo Dipartimento per lo smaltimento dell'amianto, con lo scopo di fornire assistenza ai cittadini per quanto riguarda la bonifica di edifici e strutture nelle quali è ancora presente il pericoloso materiale.
Mettendosi in contatto con il Dipartimento, sarà possibile ottenere informazioni riguardanti i metodi di riconoscimento dell'amianto, le procedure da mettere in atto per la sua rimozione sicura, gli enti e le ditte specializzate alle quali rivolgersi. In questo modo, FareAmbiente punta alla sensibilizzazione dei cittadini e alla messa in atto di soluzioni concrete per fare fronte all'emergenza. Il Dipartimento si pone come risposta alla necessità di un organo in grado di offrire assistenza diretta ai cittadini che devono fare i conti con la presenza di amianto.
Il Dipartimento si interfaccerà con i coordinatori locali del movimento ecologista e agirà da osservatorio permanente per segnalare le situazioni a rischio su tutto il territorio italiano. L'annuncio della costituzione del Dipartimento arriva ad appena un mese dalla Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto, indetta lo scorso 24 aprile, che ha permesso di accendere nuovamente i riflettori su un'emergenza tutt'altro che risolta.
Secondo i più recenti dati raccolti da Legambiente, i morti per malattie connesse all'esposizione all'amianto sono circa 4000 l'anno solo in Italia, dove sono ancora molti i siti da bonificare e mettere in sicurezza: secondo le stime, nel nostro Paese sono ancora presenti 32 milioni di tonnellate da destinare allo smaltimento. Ad aggravare la situazione, sottolinea Legambiente, ci sono gli elevati costi legati allo smaltimento: il 75% dei rifiuti contenenti amianto, ad oggi, viene ancora esportato, soprattutto verso Germania e Austria.
Alla luce della forte presenza di amianto sul territorio, a distanza di 22 anni dall'abolizione del suo utilizzo, l'associazione ambientalista sottolinea la necessità dell'approvazione del Piano Nazionale redatto in occasione della Conferenza Nazionale sull'amianto che si è svolta nel novembre 2012: da allora, nessun progresso è stato fatto in termini di normativa.
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