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Contro la contaminazione degli alimenti, il vetro risulta il più sicuro dei materiali per gli imballaggi secondo la maggioranza dei consumatori italiani ed europei, mentre il materiale più temuto risulta essere la plastica.
Trasparenza dei prodotti, ma anche del packaging: i consumatori europei, e gli italiani in prima linea, tra i vari materiali da imballaggio del settore alimentare prediligono il vetro. A dimostrarlo è il recente studio condotto su un campione di consumatori di 11 Paesi commissionato da Assovetro. Alla base della scelta vi sono motivazioni ambientali, ma non solo: la sicurezza alimentare è una tematica che preoccupa ben l'80% degli italiani, contro la media del 61% del resto d'Europa.
Il vetro è in grado di rispondere proprio a questa esigenza di sicurezza e di evitare che il packaging possa essere un canale di contaminazione e di alterazione per il cibo contenuto all'interno: una preoccupazione che riguarda il 66% dei consumatori europei, mentre l'87% di essi considera il vetro come la migliore soluzione in assoluto per garantire la sicurezza del prodotto alimentare.
La consapevolezza, in tal senso, è in crescita: nel 2010, rivela lo studio, soltanto il 74% degli europei riteneva il packaging in vetro un elemento importante e in grado di influenzare la scelta del prodotto, soprattutto per quanto riguarda la spesa alimentare per la famiglia. In particolare, il 77% dei genitori europei preferisce acquistare cibi contenuti in packaging di vetro per i propri figli: un'attenzione che vede, anche in questo caso, i genitori italiani e croati in prima linea, con percentuali rispettivamente del 79% e del 95%.
Se il vetro è il materiale che risulta più apprezzato, in quanto in grado di proteggere dalle contaminazioni di origine chimica gli alimenti in esso contenuti, è la plastica il materiale da imballaggio che convince meno e che gli europei, quando vi è possibilità di scelta, tendono a scartare.
Il 62% degli italiani, in particolare, ha forti riserve sulla plastica: per nove italiani su dieci è forte il rischio di contaminazioni chimiche degli alimenti da parte di imballaggi realizzati con tale materiale. Il 58% degli italiani nutre dubbi anche per quanto riguarda i contenitori in metallo, mentre il 53% diffida delle lattine. Prediligere il vetro, del resto, non è prerogativa italiana o europea: negli Stati Uniti, esso costituisce il materiale da imballaggio più diffuso ed è l'unico, per quanto riguarda il packaging, a fregiarsi del titolo di “Gras”, ovvero “Generalmente riconosciuto come sicuro” dalla Food and Drug Administration.
Stessa direzione sta intraprendendo anche l'Unione Europea, impegnata nella definizione di una normativa più stringente per quanto riguarda il contatto alimentare. In questo senso, il vetro non teme restrizioni: esso fornisce una barriera naturale alle contaminazioni esterne, è del tutto impermeabile e soprattutto chimicamente inerme a contatto con qualsiasi tipo di alimento.
Non meno importante, il vetro è riconosciuto come materiale adatto al packaging sostenibile, grazie alla possibilità di innumerevoli riutilizzi e alla possibilità di riciclo a costi contenuti. Tale operazione, in particolare, permette di abbattere i costi e i consumi legati alla produzione di vetro a partire dalle materie prime.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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