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Il settore delle infrastrutture registra casi di sperimentazioni volte a trasformare cemento e asfalto, fino a renderli capaci di ridurre l'inquinamento o generare energia pulita. Tx Active Italcementi, Solar Roadways e Power Street Generation sono esempi di questa tendenza.
Il ruolo della ricerca scientifica è da sempre quello di rendere possibile ciò che, fino a ieri, sembrava utopia. Nel campo delle infrastrutture, alcuni gruppi di ricercatori stanno lavorando, in zone e ambiti specifici differenti, per ridurre la distanza fra concetti tradizionalmente discordi: cemento e asfalto da un lato, sostenibilità ambientale dall'altro.
L'italiano TX Active Italcementi, ad esempio, è un principio attivo fotocatalitico per prodotti cementizi che, secondo quanto attestano centri di ricerca come CNR, ARPA, Centro Ricerche di ISPRA, è in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell'aria. Messo a punto anni fa dal team di ricerca capitanato dal professor Luigi Cassar, il cosiddetto “cemento mangiasmog” è stato da allora oggetto di sviluppo, grazie a test costanti condotti su manti stradali, infrastrutture e costruzioni. “In base a uno studio effettuato” ha dichiarato lo stesso Luigi Cassar “le superfici rivestite con il prodotto di Italcementi riducono di circa l’70% l’ossido di azoto contenuto nell’aria”.
Il composto è finalista agli European Inventor Award 2014, riconoscimento all'innovazione tecnologica che verrà assegnato il prossimo 17 giugno a Berlino.
Il progetto a stelle e strisce Solar Roadways promette, invece, strade capaci di captare energia solare grazie alla sostituzione del manto d'asfalto con pannelli fotovoltaici a prova dei più ingombranti veicoli in transito. Il beneficio primario è evidente, la produzione di elettricità attraverso fonti rinnovabili a discapito di energia d'origine fossile, ma non è l'unico: innanzitutto, i pannelli fotovoltaici garantiscono un ciclo di vita maggiore rispetto all'asfalto; inoltre, il posizionamento dei pannelli sulle vie di comunicazione già esistenti elimina alla radice la legittima polemica legata al consumo del suolo da parte dei parchi fotovoltaici a terra.
Il Dipartimento dei Trasporti statunitense ha concesso a Solar Roadways un primo finanziamento che è stato reinvestito e trasformato nel sito di finanziamento pubblico IndieGoGo per raccogliere la somma necessaria a continuare la sperimentazione.
Stessa impronta sostenibile, ma diversi principi di funzionamento per Power Street Generation, un dispositivo che, collocatonelle cavità del manto stradale, ha la capacità di trasformare l’energia cinetica generata dalle auto in corsa in energia elettrica. Realizzato con materiali riciclabili e non inquinanti, il congegno concorre per il premio Edison Start, riconoscimento dato alle start up più innovative, cui Edison mette a disposizione un team di tutor e un finanziamento di 100.000 euro.
Paradossalmente, le potenzialità di Power Street Generation sono massimizzate negli snodi stradali più trafficati. Nell'attesa che le smart cities del futuro risolvano definitivamente problemi di questo tipo, il dispositivo offre il compromesso intermedio di trasformare il minus assoluto delle zone congestionate nell'opportunità di immagazzinare energia elettrica che, altrimenti, andrebbe sprecata.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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