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Legambiente presenta il dossier Comuni Rinnovabili 2014: le rinnovabili sono presenti in tutti gli 8.054 Comuni italiani. Nel 2006 erano solo 356.
di Daniela Buongiorno
Sono 700mila gli impianti da fonti pulite distribuite nel 100% dei Comuni italiani. È la fotografia scattata da Legambiente nel rapporto "Comuni Rinnovabili 2014" che disegna la mappa dell'energia pulita in Italia. Il report, realizzato con il contributo del GSE e presentato alla Fiera Solarexpo di Milano, ha messo in luce la progressiva diffusione delle fonti di energia alternativa in Italia.
Oggi infatti, le rinnovabili sono presenti in tutti gli 8.054 Comuni italiani con uno sviluppo costante del settore che, nel 2013, ha portato ad un'espansione rilevante di tutte le fonti: dal solare fotovoltaico a quello termico, dall'idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore. Un articolato sistema di generazione distribuita che lo scorso anno ha prodotto 104 TWh di energia rinnovabile e che ha garantito il 32,9% dei consumi elettrici del Paese eil 15% di quelli energetici complessivi. In otto anni si è passati dai 356 comuni rinnovabili del 2006 agli 8.054 di oggi.
I numeri del rapporto
Buona parte di questa capillare diffusione è merito del solare che è presente in tutti gli 8.054 comuni italiani. Tuttavia rinnovabili non significa soltanto solare: i Comuni dell'eolico sono infatti 628 (la potenza istallata, 8.650 MW, è in crescita con 450 MW in più rispetto al 2012); i Comuni del mini idroelettrico sono 1.123 (la potenza totale installata è di 1.323 MW ed è in grado di produrre ogni anno oltre 5,2 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,8 milioni di famiglie); i Comuni della geotermia sono 372 (grazie a questi impianti nel 2013 sono stati prodotti circa 5,3 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 1,9 milioni di famiglie) ed i Comuni delle bioenergie sono 1.529 (gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito nel 2013 di produrre 12 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie).
Secondo il rapporto di Legambiente inoltre, sono 2629 i Comuni in Italia autonomi rispetto ai consumi elettrici e 79 rispetto a quelli termici delle famiglie, grazie alla produzione da fonti rinnovabili. In particolare ad essere messa in luce è l'esistenza di 29 Comuni al 100% rinnovabili, sia per i consumi elettrici che termici: un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti.
“I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa – dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente - e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani – costi crescenti in bolletta, dipendenza dall’estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra – possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L’Italia ha tutto l’interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l’energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente”.
I Comuni premiati
Il premio Comuni Rinnovabili 2014 è stato assegnato ad un gruppo di 8 Comuni delle valli di Primiero e Vanoi, in provincia di Trento, un territorio con oltre 10mila persone di cui fanno parte Canal di San Bovo, Fiera di Primiero, Imèr, mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua. Questa unione informale di Comuni, denominata "Il Primiero", attraverso un mix di 5 tecnologie diverse soddisfa l'intero fabbisogno termico e elettrico dei Comuni: attraverso due reti di teleriscaldamento (lunghe 45 km) e una rete elettrica di proprietà pubblica, la Società Municipalizzata ACSM distribuisce alle utenze l'energia prodotta da impianti di varie taglie idroelettrici (145 MW) e fotovoltaici (4 MW) per la parte elettrica, da impianti solari (con 996 mq di pannelli), e da biomassa (22 MW) per la parte termica.
Il premio Buona Pratica di Comuni Rinnovabili 2014 va invece alla comunità del parco eolico di Rivoli Veronese (VR) ovvero a tutti i soggetti che hanno collaborato alla realizzazione di uno dei parchi eolici più interessanti in Italia.
Un premio Buona Pratica va inoltre al Comune di Albino (BG), che con un investimento di 1,6 milioni di euro, ha installato 552 kW di pannelli solari fotovoltaici, e al Comune di Maiolati Spontini (AN) dove è presente una discarica per rifiuti solidi urbani e per rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali.
I passi avanti rispetto al recente passato sono dunque innegabili. Tuttavia, secondo Legambiente, un ulteriore sviluppo delle rinnovabili su tutto il territorio nazionale è ancora possibile: "A Governo e Autorità per l’energia chiediamo di aprire la strada all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili – aggiunge Zanchini – Oggi è infatti possibile ridurre significativamente la spesa energetica di famiglie e imprese, attraverso impianti da fonti rinnovabili e efficienti che utilizzano in modo innovativo le reti elettriche e di teleriscaldamento. Nei Comuni rinnovabili che raccontiamo nel Rapporto, da Primiero a Prato allo Stelvio, sono cooperative e aziende locali a gestire le reti energetiche e gli impianti, vendendo l’energia agli utenti, con risultati significativi nelle bollette. È questa direzione di cambiamento che occorre rendere possibile in tutta Italia".
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