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Il nuovo rapporto Eurostat delinea un quadro dallo scenario in lento miglioramento, ma non ancora soddisfacente: la media dei rifiuti destinati al riciclaggio o al compostaggio, in Europa, si attesta al 42%, mentre il nostro Paese fatica a mantenere il passo.
Il più recente rapporto Eurostat sul riciclaggio e compostaggio dei rifiuti si apre con un dato che mette in luce quanta strada ci sia ancora da percorrere: nel corso del 2012, solo il 42% dei rifiuti urbani europei sono stati destinati al compostaggio o riciclati, mentre il resto è stato destinato a inceneritori e discariche. Tuttavia, segue un elemento confortante: dal 1995 al 2012, periodo preso in esame per il presente studio, la tendenza è sempre stata quella di una costante crescita.
In cima alla classifica dei maggiori produttori di rifiuti in Europa svetta la Danimarca, con ben 668 kg a persona prodotti nel corso del 2012. Seguono Cipro, Lussemburgo e la Germania, alla quale però va riconosciuta una delle più elevate percentuali di rifiuti trattati attraverso il riciclo e il compostaggio: dei 611 kg di rifiuti prodotti pro capite, il 65% viene recuperato. Anche Belgio e Austria si mantengono su livelli che permettono di innalzare la media europea, con, rispettivamente, il trattamento del 57% e del 62% dei rifiuti prodotti.
Diverso, ad oggi, il quadro italiano: il nostro Paese si posiziona tra i maggiori produttori di rifiuti pro capite, con una media di 529 chili annui a persona, ma si mantene decisamente al di sotto della media europea per quanto riguarda la capacità di trattare i rifiuti attraverso la filiera del riciclo e del compostaggio. Nel 2012, infatti, è stato recuperato il 38% dei rifiuti: il dato segna comunque un passo in avanti rispetto all'anno precedente, quando la soglia raggiunta è stata appena del 34%.
Resta alta, in Italia, la quota di rifiuti mandati in discarica, modalità che costituisce la soluzione più inquinante. Se nel 2011 i rifiuti destinati alle discariche sono stati il 49%, nel 2012 la percentuale è scesa al 41%, per un risultato sul quale occorre ancora lavorare molto. La media europea dei rifiuti destinati alle discariche, infatti, è decisamente più bassa e si attesta al 34%. L'Italia si rivela in lieve difetto anche per quanto riguarda le altre voci: solo il 14% dei rifiuti è stato trasformato in compost, contro il 15% europeo, mentre il 24% è stato riciclato, contro il 27% della media internazionale. Unico dato positivo è quello relativo alla percentuale di rifiuti destinati agli inceneritori: il 20%, contro il 24% europeo.
Magra consolazione, l'Italia non è tra i Paesi che abbassano la media con maggiore potere incisivo: le performance peggiori riguardano gli Stati che fanno maggiore uso del conferimento in discarica, ovvero Romania (99%), Malta (87%), Croazia (85%), Lettonia (84%) e Grecia (82%). A livello globale, insomma, i rifiuti si confermano un problema di difficile gestione, nonostante il recente rapporto “Wasted: Europe Untapped Resource” abbia contribuito a dimostrare come la vera vittoria sarà non soltanto nel trattamento degli scarti, ma soprattutto nella loro trasformazione in risorse. L'Europa vincerà questa importante battaglia?
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