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Dopo l'ok della Commissione Europea, si attende l'approvazione da parte del Parlamento. La bozza prevede controlli più severi e la condivisione di dati tra tutti gli Stati membri per contrastare il fenomeno del port hopping, a partire dal 1 gennaio 2016.
Stretta della Commissione Europea per l'ambiente sul trasporto illegale di rifiuti: è stato approvato il testo che disciplina il trasporto internazionale in modo più rigido, prescrivendo controlli più severi e lo scambio di informazioni tra le istituzioni a livello internazionale. Il testo, che apporta modifiche alla Legge attualmente in vigore ed approvata nel 2006, dovrà ora passare al vaglio del Parlamento Europeo, il quale si esprimerà il 17 aprile. Infine, per l'effettiva entrata in vigore della nuova normativa, occorrerà la successiva approvazione del Consiglio Europeo.
Obiettivo primario delle modifiche alla normativa vigente è quello di introdurre misure più uniformi per il trasporto di rifiuti tra Paesi dell'Unione e verso Paesi extraeuropei. In questo modo, la Ue punta a mettere un freno alle pratiche di “port hopping”, che consistono nel tentativo di contrabbando di rifiuti illegali attraverso il passaggio dai porti internazionali caratterizzati da minori controlli.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2016 e prevedono:
- la realizzazione di dettagliati piani per le ispezioni da parte di tutti gli Stati membri
- la realizzazione di un piano di valutazione dei principali rischi
- l'individuazione delle priorità all'interno della pianificazione annuale delle ispezioni
- la messa a disposizione pubblica delle informazioni riguardanti le ispezioni
- l'attribuzione di maggior potere da parte delle forze dell'ordine locali, relativamente alla possibilità di richiedere prove di legalità del materiale trasportato
In particolare, la condivisione delle informazioni avverrà su base annuale sfruttando piattaforme telematiche per consentire il rapido accesso e confronto dei dati, in modo tale da rafforzare la sicurezza e permettere controlli incrociati a livello internazionale.
Il raggiungimento di un accordo sulle modifiche alla normativa vigente, ha sottolineato il parlamentare Bart Staes, è di particolare urgenza: “Troppi Stati membri - ha affermato Staes tramite una nota ufficiale - non hanno messo in atto reali azioni di controllo e di ispezione per i rifiuti illegali in spedizione dai loro territori. Nonostante la normativa vigente preveda che tutti i rifiuti in uscita dagli Stati dell'Unione Europea vengano trattati in modo tale da essere sicuri e da non costituire un pericolo per l'uomo e per l'ambiente, è stato rilevato che circa il 25% del materiale oggetto di spedizioni attualmente non rientra in tali criteri”.
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