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A partire dal 2020, il 95% delle vetture di nuova generazione immesse sul mercato dovrà rispettare il tetto di 95 g/km di anidride carbonica, contro i 160 g/km attualmente accettati. Previsti nuovi sistemi di controllo e incentivi.
Di Martina Pugno
Nella lotta alle emissioni di CO2, il Parlamento Europeo ricorre a una nuova arma: è stata approvata la nuova normativa che fissa il limite massimo di emissioni per ogni veicolo di nuova generazione a 95 g/km. Entro il 2020, il 95% dei veicoli dovrà rispettare tali limiti, contro i 160 g/km attualmente accettati.
Il Parlamento Europeo punta così a ridurre l'impatto dei veicoli sull'ambiente, responsabili tra 1990 e 2008 del 26% dell'immissione di CO2 nell'atmosfera. In questo modo, la riduzione di anidride carbonica potrà essere pari a 15 tonnellate annue. L'obiettivo è stato fissato per il 2020, in modo tale da poter garantire il tempo necessario ad una transizione del mercato con costi accettabili, legati all'innovazione, sia da parte dei costruttori sia da parte degli acquirenti dei veicoli.
Per facilitare il passaggio ad una mobilità più sostenibile, l'Europa metterà in atto una nuova serie di test per la valutazione dei consumi e delle emissioni che terranno conto delle effettive condizioni di guida dei mezzi a motore, riproducendo le condizioni di viabilità urbana ed extraurbana, per un risultato il più possibile vicino alle caratteristiche dei veicoli in effettivo utilizzo.
Accanto ai nuovi limiti di emissioni, il Parlamento Europeo ha introdotto anche un sistema di “super crediti” per incentivare la produzione e l'immissione sul mercato di nuove vetture ecologiche, che sarà attivo dal 2020 al 2022. Questo meccanismo consiste nel riconoscimento di crediti, fino ad un massimo di 7.50 g/km, per le aziende produttrici che immettono sul mercato vetture particolarmente ecologiche, come auto ibride o elettriche caratterizzate da produzioni di CO2 inferiori a 50 g/km. Il “bonus” accumulato da questi veicoli compenserà le emissioni dei modelli più inquinanti che non saranno ancora stati ritirati dal mercato.
Più in dettaglio, ogni auto in grado di emettere emissioni minori ai 50 g/km varrà come due veicoli inquinanti nel primo anno di incentivi, per poi scendere a 1.67 nel 2021 e a 1.33 nel 2022. Nel 2033 il rapporto sarà di uno a uno. Per le case produttrici non in grado di rispettare i parametri, inoltre, sono previste sanzioni sulla base della quantità di emissioni, legate ai modelli dei veicoli messi in commercio, che superano i limiti consentiti.
Il Parlamento Europeo ha dunque trovato un accordo nonostante le tensioni con la Germania, che si è mostrata più restia nello stabilire limitazioni molto più basse di quelle attualmente in vigore. Gli interessi del Paese, infatti, sono forti, dal momento che le principali case automobilistiche tedesche, come BMW, Volkswagen e Audi, note per la produzione di veicoli di lusso molto potenti ma anche altrettanto inquinanti.
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