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Da una ricerca condotta da Douglas Fischer per “The Daily Climate”, organizzazione media indipendente con l’obiettivo di aumentare la comprensione pubblica dei cambiamenti climatici, emerge che nel 2013, rispetto al 2012, la copertura mondiale di notizie ambientali è aumentata del 30%. Una vera rivoluzione o una semplice conseguenza della moda green?
Da una ricerca condotta da Douglas Fischer per “The Daily Climate”, organizzazione media indipendente con l’obiettivo di aumentare la comprensione pubblica dei cambiamenti climatici, emerge che nel 2013, rispetto al 2012, la copertura mondiale di notizie ambientali è aumentata del 30%. Una vera rivoluzione o una semplice conseguenza della moda green?
Nel corso dello scorso anno sono aumentati i giornalisti che si sono occupati di tematiche ambientali, con particolare interesse verso il tema dell’incremento delle emissioni di gas serra. Douglas Fischer parla di «una forte ripresa dalla crisi post-2009»: dal 2009 al 2012, infatti, vi fu una scarsa attenzione da parte dei media verso il cambiamento climatico.
“The Daily Climate” ha raccolto ben 24.000 articoli, notizie, opinioni ed editoriali sul cambiamento climatico, pubblicati nell’anno 2013 dai media di tutto il mondo. Sono stati abbondantemente superati i 18.546 articoli del 2012, ma siamo ancora al di sotto della media record del 2007-2009, con quasi 29.000 notizie ambientali all’anno.
David Sassoon editore di “Inside Climate News”, una testata giornalistica no-profit vincitrice del Premio Pulizer, che copre notizie riguardanti energia pulita, dal carbone e nucleare e le scienze ambientali, afferma che «la questione climatica non è più vista come qualcosa che vive dentro una bolla verde. Sempre più, il cambiamento climatico è intimamente connesso ad ogni evento estremo che ci curiamo di osservare. Si inizia ad avere la consapevolezza, in modo più responsabile, che tutto è collegato, ed è qualcosa che aspettavamo da lungo tempo».
Andando ad analizzare diverse testate nel 2013, rispetto al 2012, Bloomberg News,ha registrato un +133%, il Globe and Mail ha raddoppiato e USA Today ha incrementato del 48% le sue notizie ambientali, mentre Wall Street Journal, Sydney Morning Herald e Financial Post hanno segnato un +40% delle notizie ambientali. Controcorrente invece il New York Times, dove sono calate del 10%, con solo 883 articoli.
Per quanto riguarda le grandi agenzie di stampa, nel 2013 la Reuters, ha coperto quasi 1.100 notizie “climatiche”, l’Associated Press annovera 1.030 articoli, e il The Guardian 1.025.
Anche sul web sono in aumento i siti che trattano di tematiche ambientali, che si avvalgono anche degli interventi e dei contributi di molti esperti.
Le tematiche maggiormente trattate nel 2013, sono state: il dibattito sul fracking negli Usa in Europa, lo sfruttamento di vasti giacimenti di sabbie bituminose in Canada e le trivellazioni russe nell’Artico, ma anche le nuove normative Usa e cinesi sulle emissioni delle centrali a carbone, l’aumento della domanda di nuovi gasdotti, e i continui incidenti alle condotte petrolifere o i deragliamenti di treni carichi di idrocarburi in USA e in Canada. Da notare l’aumento del 60% delle notizie sull’innalzamento del livello del mare e sulle condizioni climatiche estreme.
Anche i giornalisti e i reporting teams che seguono l’ambiente sono di conseguenza aumentati: secondo la ricerca del “The Daily Climate” sono più 8.825, il 23% in più rispetto all’anno precedente.
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