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Il sistema di informazione geografica GEOELEC è uno strumento utile per conoscere il potenziale geotermico europeo.
Perché l’energia geotermica non riesce ancora a penetrare il mercato come le altre fonti rinnovabili? Nonostante abbia il vantaggio di garantire un carico di base, essere flessibile, a km 0 e completamente rispettosa per l’ambiente, gli investitori sono ancora riluttanti nell’impegnarsi in progetti geotermici.
Il progetto GeoElec, co-finanziato dal programma Intelligent Energy Europe della Unione Europea, mira a promuovere la produzione di energia elettrica geotermica in Europa e a rimuovere le barriere, in particolare finanziarie e normative, che ne rallentano lo sviluppo.
Avviato con l’obietivo di convincere i decisori politici e gli investitori del potenziale dell’energia geotermica, GeoElec offre una panoramica di tutti i dati necessari al potenziale energetico terrestre. Il progetto ha dunque l’intenzione di tradursi in un piano d’azione verso una maggiore produzione di energia elettrica geotermica in Europa, per raddoppiare la potenza installata entro il 2020.
La conferenza finale del progetto GeoElec, di cui è partner il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse (CNR-IGG), era stata ospitata al Congresso Europeo della Geotermia organizzato dall’European Geothermal Energy Council di Bruxelles, che si è svolto a Pisa lo scorso mese di giugno.
L’iniziativa ha attivato in questi giorni, sul proprio sito, un sistema di informazione geografica che per la prima volta in Europa mette a disposizione una valutazione delle risorse geotermiche da 1 km a 5 km di profondità. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, mostra il potenziale stimato per la produzione geotermica di energia elettrica nel 2020 e il 2050 in ciascuno dei ventotto Stati membri, più Norvegia, Islanda, Svizzera e Turchia.
Il progetto sta anche portando avanti la richiesta dell’istituzione di un Fondo assicurativo europeo contro i rischi geologici associati ai questo tipo di progetti.
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