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Ieri l’ISPRA ha presentato l’Annuario dei Dati ambientali 2013 dove sono inseriti i dati delle principali questioni ambientali nelle città italiane: la qualità dell'aria, la cementificazione selvaggia, la mobilità, i siti inquinati da bonificare e il dissesto idrogeologico.
Nell’annuario, arrivato all’undicesima edizione, si possono finalmente leggere buone notizie: nonostante i livelli di inquinamento nelle città siano rimasti preoccupanti le emissioni generali sono in diminuzione e la superficie verde è nettamente aumentata.
Vediamo brevemente le tematiche principali:
Ieri l’ISPRA ha presentato l’Annuario dei Dati ambientali 2013 dove sono inseriti i dati delle principali questioni ambientali nelle città italiane: la qualità dell'aria, la cementificazione selvaggia, la mobilità, i siti inquinati da bonificare e il dissesto idrogeologico.
Nell’annuario, arrivato all’undicesima edizione, si possono finalmente leggere buone notizie: nonostante i livelli di inquinamento nelle città siano rimasti preoccupanti le emissioni generali sono in diminuzione e la superficie verde è nettamente aumentata.
Vediamo brevemente le tematiche principali:
Emissioni di CO2: le stime provvisorie per il 2012 sono pari a 464,55 milioni di tonnellate di CO2 equivalente per il settore trasporti, che in Italia è responsabile del 23,4% delle emissioni totali di gas serra. Questo evidenzia un’ulteriore diminuzione del 5% rispetto al 2011, per il perdurare della congiuntura economica negativa, mostrando una riduzione complessiva rispetto al 1990 del 10,5%.
Per quanto riguarda la mobilità, gli italiani si spostano sempre meno, sia per vacanza sia per lavoro: il 2011 ha visto diminuire il numero di viaggi effettuati dai connazionali di ben il 16,6%. Per contro, aumentano gli arrivi e le presenze di turisti stranieri. Il mezzo di trasporto più utilizzato dagli italiani peri viaggi e dagli stranieri che visitano il nostro Paese rimane l’automobile.
Aumenta invece il consumo di suolo in Italia che raggiunge gli 8 metri quadrati al secondo, dato appianato dal coefficiente di boscosità che si attesta al 36%. Le aree abbandonate all’agricoltura offrono un importante contributo alla crescita della superficie boscosa, ma rimangono sempre a rischio incendio, il 72% dei quali, nel 2011, è risultato essere di natura dolosa, il 14% colposa e il restante 14% di natura dubbia.
In Italia i siti che continuano a essere contaminati sono 1.749: al centro-nord sono stati effettuati più interventi per risolvere la situazione, mentre al sud procedono con notevole lentezza sia le attività di accertamento sia quelle di bonifica.
Infine i dati sulla temperatura media dell'Italia confermano che negli ultimi 30 anni il nostro paese è più caldo del resto del Pianeta. Nel 2012 l'anomalia della temperatura media (+1.31°C) è stata inferiore a quella globale sulla terraferma (+0.78°C).
Per garantire una massima diffusione del rapporto è stato presentato in molteplici versioni: oltre a quella integrale, infatti, il report è organizzato in “Tematiche in primo piano”, “Tematiche in primo piano light”, “Annuario in cifre”, “Database”, “Multimediale” e “Fumetto”, destinato a un pubblico giovane di non esperti.
Inoltre su Twitter è stato possibile l’evento di presentazione tramite l’hashtag #statoambiente2013.
Il rapporto dunque si conferma come punto di riferimento per decisori politici, ricercatori, detentori di interessi economici e cittadini.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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