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Greta, diminutivo di Green Tags, è il progetto di ricerca di interesse nazionale nato grazie al coordinamento dell'Università di Bologna presentato il 10 Febbraio scorso presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione "G. Marconi".
L’obiettivo del progetto è quello di studiare e realizzare sistemi elettronici con etichette (tags) wireless a basso costo, eco-compatibili ed in grado di rilevare parametri fisici. Le etichette saranno localizzabili ovunque e realizzate stampando direttamente i circuiti elettronici su materiali eco-compatibili riciclabili come la carta o il polietilene. Le tags dovranno essere energeticamente autonome, quindi senza batterie.
"Studieremo architetture di comunicazione e tecnologie elettroniche a basso consumo energetico - spiega Marco Chiani, docente di Telecomunicazioni dell'Alma Mater e responsabile del progetto - raccogliendo energia da vibrazioni e da radiazioni presenti nell'ambiente, ovvero quelli che vengono chiamati sistemi di harvesting energetico".
Le applicazioni nell'ambito della cosiddetta Internet of Things riguardano i campi più disparati: si va dalla logistica, alla sicurezza, all’energia, sino ai consumi ed alla salute.
Alcuni campi di applicazioni riguardano per esempio la localizzazione e il controllo dei movimenti di persone autorizzate o merci abilitate al transito in determinate aree, il monitoraggio di parametri ambientali, il monitoraggio di pazienti, di personale medico e paramedico, di farmaci e di attrezzatura sanitaria.
"Il potenziale economico di queste etichette - continua Chiani - è notevole. Si stima che il mercato dei soli sistemi di localizzazione, i real-time locating systems, ammonterà a più di 4 miliardi di dollari nel 2022". Nel quadro della ricerca europea delineata in Horizon 2020 le possibili applicazioni riguardano i settori eHealth (sensori poco invasivi per il monitoraggio di parametri biometrici - ad esempio cerotti smart - o dei farmaci), ICT for food (etichette su supporto cartaceo con a bordo sensori per il monitoraggio del bene lungo la filiera produttiva e di distribuzione, ad esempio catena del freddo) e Factories of the future (tracciamento e monitoraggio dei beni durante il processo produttivo).
Il progetto coordinato dell’Università di Bologna e finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca con 1,1 milioni di euro, vede la partecipazione di gruppi di ricerca delle Università dell'Aquila, di Ferrara, di Pavia e di Perugia, oltre all'interesse di industrie ed università straniere come il Mit di Boston, il KTH di Stoccolma, il CTTC di Barcellona.
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26 Giugno 2020Iscriviti alla nostra Newsletter!
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