Rapporto Oxfam e NeXT sulla sostenibilità del cibo made in Italy
Sostenibilità

Rapporto Oxfam e NeXT sulla sostenibilità del cibo made in Italy

"Il valore della filiera del cibo": il nuovo rapporto di Oxfam Italia e NeXT per valutare l'impatto che le aziende italiane dell'alimentare hanno su ambiente e diritti umani. Si inizia da Barilla e Ferrero.

Quanto e come le aziende alimentari italiane prendono in considerazione l'impatto della loro produzione di cibo su povertà, ambiente e diritti umani a livello globale? Con il rapporto "Il valore della filiera del cibo", Oxfam Italia e NeXT invitano il settore dell'agroalimentare italiano a interrogarsi sulla sostenibilità sociale e ambientale delle filiere di rifornimento delle materie prime agricole utilizzate per i propri prodotti alimentari.

Il valore del cibo made in Italy può essere, infatti, analizzato anche andando oltre la dimensione nutrizionale e qualitativa. Il contributo delle imprese alimentari responsabili e dei cittadini che le premiano con le loro scelte, è necessario per risolvere i problemi di sostenibilità ambientale e sociale. Gli strumenti presentati da Oxfam e Next in questo rapporto sono un contributo verso la costruzione dell'economia sostenibile del futuro.

"Con questo rapporto, pubblicato nell'anno in cui l'Italia ospita Expo sul tema Feeding the Planet, Energy for Life, Oxfam si propone di stimolare le aziende italiane dell'alimentare a interrogarsi sulla sostenibilità delle proprie filiere - spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. Il ruolo di grandi aziende, come Barilla e Ferrero, è significativo, perché esemplare per tutte le altre. Se l'obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vita di centinaia di migliaia di contadini, garantire i loro diritti e rispettare il pianeta, un miglioramento delle loro politiche e dei loro comportamenti può contribuire a sconfiggere fame e povertà. Per costruire un sistema alimentare globale davvero capace di assicurare a tutti, nel mondo, accesso al cibo, oggi e in futuro è dunque fondamentale passare attraverso la ridefinizione delle scelte aziendali di chi produce cibo".

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La prima parte del lavoro analizza, infatti, le politiche adottate da due delle maggiori imprese alimentari italiane, Barilla e Ferrero, su sette temi chiave: il rispetto dei diritti dei produttori e dei lavoratori agricoli; l'attenzione alla tematica di genere; la gestione della terra e dell'acqua utilizzate nel processo produttivo; le politiche di contrasto al cambiamento climatico; il grado di trasparenza dell'operato dell'azienda. Questa analisi è condotta secondo il modello della campagna "Scopri il Marchio" utilizzato anche per le prime dieci imprese alimentari del mondo con indicazione di punti di forza e di debolezza.

Sebbene orientate verso un percorso di sostenibilità, le due imprese italiane mostrano ancora ampi margini di miglioramento nelle aree tematiche analizzate: Barilla fa registrare maggiori progressi in ambito ambientale nella gestione sostenibile di terra e acqua e nell'attenzione posta alla sfida del cambiamento climatico, Ferrero è invece fortemente impegnata forte in termini di tutela e rispetto dei diritti dei produttori e lavoratori coinvolti lungo la propria filiera agricola. Entrambe, invece, risultano carenti nella definizione di politiche di genere volte a favorire la piena integrazione delle produttrici e lavoratrici dei paesi in via di sviluppo lungo la filiera.

Nella seconda parte, invece, il rapporto lancia una sfida alle imprese alimentari italiane di medie dimensioni, per misurare e migliorare la sostenibilità sociale e ambientale delle proprie filiere. Attraverso un questionario, elaborato in collaborazione con NeXt-Nuova Economia per Tutti, le imprese alimentari italiane sono chiamate ad auto-valutare la sostenibilità delle loro filiere, confrontandosi attivamente con stakeholder e consumatori sulla propria performance.

"Il mondo dell'agroalimentare italiano è composto da moltissime medie e piccole aziende che dedicano sempre maggior attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale della propria filiera. Per questo insieme ad Oxfam Italia abbiamo creato un questionario di Autovalutazione Partecipata, per dare una mano alle aziende italiane a scegliere consapevolmente un percorso di miglioramento continuo da condividere con i consumatori - sottolinea Leonardo Becchetti, Presidente del comitato tecnico-scientifico di NeXT. È un modo di informare e rendere partecipi cittadini e consumatori del percorso di crescita intrapreso da alcune aziende, in modo che la scelta di acquisto sia un incentivo per chi fa bene a perseguire obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale".

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