Olio di palma: continua il percorso verso la sostenibilità
Sostenibilità

Olio di palma: continua il percorso verso la sostenibilità

Negli ultimi mesi si è acceso anche in Italia il dibattito sull'olio di palma, legato in particolare agli aspetti nutrizionali e di sostenibilità dei processi produttivi. Un incontro a Milano per fare il punto della situazione.

In Italia ormai da molti mesi si è acceso un lungo, acceso e controverso dibattito sull'olio di palma e il suo utilizzo. Per questa ragione abbiamo accolto con piacere l'invito di AIDEPI - Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane a partecipare al media tutorial organizzato a Milano, mercoledì 25 novembre.

Nei contributi video qui sotto un'esaustiva sintesi di quanto esposto nelle due ore di incontro:

GUARDA L'INTERVISTA A MARIO PICCIALUTI, DIRETTORE AIDEPI

GUARDA L'INTERVISTA A GIORGIO DONEGANI - PRESIDENTE FONDAZIONE ITALIANA PER L'EDUCAZIONE ALIMENTARE

In questa sede ci interessa focalizzarci naturalmente sugli aspetti legati alla sostenibilità. Ed è indubbio che gli effetti collaterali della coltivazione dell'olio di palma, sull'ambiente in primis, siano evidenti a tutti. Deforestazione, messa a repentaglio della biodiversità e stravolgimenti sociali nel Sud Est asiatico sono macchie incancellabili perpetrate in passato da queste produzioni. Ma è altrettanto sotto gli occhi di tutti l'impegno delle industrie europee - utilizzatrici finali della materia prima - di ridurre questo impatto tramite la responsabilizzazione della filiera attraverso l'adozione di disciplinari di produzione e l'istituzione di organismi di certificazione che saggino il grado di sostenibilità della stessa.

Clicca qui per approfondire!

Insomma, in una fase storica in cui i corpi intermedi - e le associazioni di categoria si annoverano naturalmente tra questi - vengono ritenuti nel migliore dei casi un orpello da ancien régime. AIDEPI dimostra di non cadere in una spirale di inazione e mera auto difesa ma di pungolare i propri associati verso obiettivi di eccellenza qualitativa e sostenibile sempre maggiori. Un merito non da poco in un Paese votato alla conservazione.

Non bisogna però correre il rischio di guardare il dito e non la luna. La vera sfida è comprendere come sfamare una popolazione che sta crescendo a ritmi vertiginosi, combattendo con ogni mezzo lecito le disuguaglianze di accesso al cibo e lo spreco alimentare.
Sicuramente accrescere la consapevolezza - in tal senso merita una lettura la recentissima ricerca TNS "Palm oil perception" - e la cultura del consumatore su questi temi è una battaglia da condurre fianco a fianco perché ne va della prosperità di tutti, nessuno escluso.

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