Mobilità sostenibile targata UE: il futuro funziona a idrogeno
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Mobilità sostenibile targata UE: il futuro funziona a idrogeno

 

Al via la seconda fase di “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking” (FCH JU), progetto congiunto di UE e privati per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno e celle a combustibile in Europa. L'obiettivo? Mobilità più sostenibile e maggiore indipendenza energetica.

L'Europa non ha dubbi: sarà l'idrogeno la chiave per la mobilità sostenibile del futuro, e lo dimostra in 1,33 miliardi di modi. A questa cifra ammonta, infatti, l'investimento complessivo stanziato da Unione Europea e privati (industriali e centri di ricerca) per la realizzazione dell'iniziativa Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking (FCH JU), nell'ambito del programma Horizon 2020. Uno sforzo congiunto che, sulla base di un accordo siglato nel 2008, intende accelerare lo sviluppo e l'introduzione di tecnologie a idrogeno sul mercato delle soluzioni energetiche e di trasporto.

La seconda fase del progetto, denominata FCH2 JU, è stata lanciata ufficialmente il 9 luglio scorso, alla presenza di prestigiosi membri della Commissione Europea: il Presidente José Manuel Barroso, il Vicepresidente e Commissario per i Trasporti Siim Kallas, il Vicepresidente e Commissario per l'Agenda digitale Neelie Kroes e il Commissario per la Ricerca, l'Innovazione e la Scienza Máire Geoghegan-Quinn.

 

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Le varie tappe programmatiche dovranno migliorare la performance dei prodotti, riducendo i costi e dimostrando, con l'ausilio di test effettuati su larga scala, la maturità di questa tecnologia; in tal modo si procederà all'introduzione, già nel prossimo futuro, di almeno 23 stazioni si rifornimento e 100 veicoli(automobili e mezzi di trasporto pubblici) a idrogeno a cella combustibile.

Come sottolineato dal Commissario Máire Geoghegan-Quinn, si pensa che, parallelamente, grandi risultati possano essere raggiunti anche nel campo della produzione e dello stoccaggio energetico: "L'attuale partnership FCH ha già messo dei veicoli a zero emissioni sulle strade di diverse città europee, oltre ad installare unità per il riscaldamento e l'energia nelle case. Il nuovo programma continuerà a fornire soluzioni più pulite ed a prezzo abbordabile per l'energia ed i trasporti. Queste tecnologie non ridurranno soltanto il nostro impatto in termini di CO2, ma anche la nostra dipendenza energetica".

Henri Winand, tesoriere di NEW-IG, membro del quadro direttivo di FCH2 JU e amministratore delegato di Intelligent Energy, ha invece affermato che: "Le celle a combustibile e l'idrogeno possono aiutare l'Europa a fronteggiare una delle sue sfide maggiori: tagliare le emissioni di diossido di carbonio, rispondere al bisogno di stoccaggio di energia su larga scala, ridurre la dipendenza da carburanti di origine fossile, creare posti di lavoro e crescita. Ora, il nostro obiettivo sta nel liberare questo enorme potenziale".

Un potenziale che, stando ai propositi dichiarati e all'imponenza dell'investimento, sembra destinato a trovare presto realizzazione e spazi concreti nella vita quotidiana degli europei.

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