‘Billi’, il lidar che prevede le eruzioni vulcaniche
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‘Billi’, il lidar che prevede le eruzioni vulcaniche

Prevedere le eruzioni vulcaniche con una tecnica, non pericolosa, di misurazione dei gas che precedono ogni fuoriuscita lavica: oggi è possibile grazie al lidar (radar-laser) Billi, progettato dall'Enea e sperimentato con successo a Stromboli.

Si chiama Billi la sentinella dei vulcani. Il radar laser (lidar), posizionato fino a 3mila metri di distanza dal pennacchio, cioè la nuvola di fumo che fuoriesce dai crateri, è in grado di prevedere eventuali eruzioni in modo da pre-allertare la popolazione in caso di pericolo. A progettarlo sono stati i ricercatori di Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile.

L'Enea ha sviluppato questa tipologia di lidar nell'ambito del progetto europeo Bridge - Bridging the gap between gas emissions and geophysical observations at active volcanoes - dell'European Research Council, coordinato dal professor Alessandro Aiuppa dell'Università di Palermo, con lo scopo di migliorare i modelli di previsione delle eruzioni.

Sperimentato per 24 ore consecutive sul Vulcano Stromboli, Billi (acronimo di BrIdge voLcanic Lidar) "è basato su una tecnologia complessa che ha permesso, per la prima volta, di misurare a distanza la concentrazione di CO2 nei gas vulcanici" - spiega l'Enea.

E' stato dimostrato, infatti, che ogni eruzione vulcanica è preceduta da settimane, e a volte mesi, di rilasci anomali di fluidi. Ne è un esempio il recente caso del vulcano islandese Bardarbunga che ha spinto sull'Europa una gigantesca nube tossica dopo l'eruzione durata sei mesi, dal 31 agosto 2014 al 27 febbraio 2015.

L'anidride carbonica è il secondo gas più presente nei gas vulcanici e la sua fuoriuscita precede sistematicamente le eruzioni. Poterla misurare, quindi, è importante per capire se si sta per verificare un'eruzione. Billi rappresenta un sistema di misurazione a distanza, non pericoloso, che offre una nuova tecnica di monitoraggio e sorveglianza dei vulcani: farlo con altre tecniche, che impongono di tenersi a debita distanza, può invece risultare lento e complesso.

"Attraverso un sistema di specchi - precisa l'Enea - il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, permettendo di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie". Secondo Luca Fioroni del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro Enea di Frascati che ha sviluppato Billi, misurare il biossido di carbonio in pennacchi vulcanici rappresenta "una grande sfida scientifica e tecnologica, sfida già vinta nello scorso ottobre grazie ai test effettuati presso la Solfatara di Pozzuoli, che hanno consentito un'osservazione dei gas a distanza moderata".

Di certo, una misura del genere "non era mai stata realizzata in precedenza", osserva il professor Aiuppa. "Il radar laser - spiega - permette di effettuare scansioni con rapidità e continuità molto superiori a quelle ottenute finora: presto potremo installare radar laser fissi per sorvegliare i vulcani".

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