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Approvata alla Camera una risoluzione sullo sfruttamento della geotermia in Italia. Dodici gli impegni annunciati, tra cui una serie di linee guida per garantire lo sviluppo sostenibile e lo sfruttamento in sicurezza di una risorsa che necessita di opportune cautele.
"Si avvia un grande piano per un giusto sviluppo e una concreta valorizzazione della Geotermia". Con queste parole il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari commenta la risoluzione sulla geotermia approvata all'unanimità alla Camera dei Deputati da parte dell'VIII Commissione Ambiente e X Commissione Attività produttive della Camera.
La geotermia: letteralmente, dal greco, "il calore della terra"; tecnicamente, una forma di energia sfruttabile che deriva dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Si legge sul sito dell'Unione Geotermica Italiana: "l'utilizzazione di questa energia è stata limitata a quelle aree nelle quali le condizioni geologiche permettono ad un vettore (acqua in fase liquida o vapore) di "trasportare" il calore dalle formazioni calde profonde alla superficie o vicino ad essa[...]. Questi vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua nel sottosuolo vengono poi convogliati verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica".
Proprio l'energia su cui il Governo ha deciso di puntare con un piano dallo stesso definito "di sviluppo sostenibile", che tenga conto degli obiettivi energetici del Paese in rapporto agli orientamenti europei. Dodici gli impegni annunciati, tra cui quello di emanare entro sei mesi una serie di linee guida a cura del Ministero dell'Ambiente e del Ministero dello Sviluppo Economico che individuino, oltre alle aree potenzialmente idonee, anche dei criteri di valutazione in grado di garantire lo sfruttamento della risorsa in sicurezza.
Infatti, se da un lato l'attività geotermica può essere considerata una fonte di energia rinnovabile ad alta continuità produttiva, essa possiede anche delle implicazioni che non vanno sottovalutate, bensì trattate e gestite con la massima cautela. Come afferma la stessa Unione Geotermica Italiana, "Il primo effetto avvertibile è quello prodotto dalla perforazione del terreno", che potrebbe avere conseguenze sul dissesto del territorio. In seconda battuta, "i fluidi geotermici (vapore o acqua calda) solitamente contengono gas, come anidride carbonica, idrogeno solforato, ammoniaca, metano, e piccole quantità di altri gas", sostanze tossiche che vengono rilasciate nell'atmosfera. "Le acque di scarico degli impianti geotermici hanno, inoltre, una temperatura generalmente superiore a quella dell'ambiente circostante e costituiscono potenziali inquinanti termici".
Tutte queste ragioni sono alla base dello scetticismo da parte degli abitanti delle potenziali aree di destinazione e della limitata diffusione di questa tecnica di produzione energetica fino ad ora. Attualmente in Italia sono in corso di sviluppo 10 progetti pilota per lo sviluppo di impianti geotermici a media entalpia di piccola taglia. Ma secondo Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico, le risorse geotermiche del Paese sono ancora "importanti e poco sfruttate". E, mettendo l'accento sugli aspetti positivi del provvedimento, continua: "Lo sviluppo corretto della geotermia porta non solo benefici ambientali, contribuendo in maniera importante alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma offre anche importanti occasioni per la creazione di nuovi posti di lavoro". In qualità di cittadini responsabili non possiamo che chiedere, come sempre, attenzione e pianificazione ragionata per garantire, oltre all'efficienza, salute e sicurezza per persone e ambiente.
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