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La pubblicazione dei dati Eurostat sulla quota di energie rinnovabili sul consumo lordo in Europa nel 2013 consente un bilancio. L'Italia si colloca a metà classifica, ma al di sopra della media europea, sfiorando con il 16,7% l'obiettivo fissato per il 2020.
Pubblicati i più recenti dati Eurostat sulla quota di energie rinnovabili sul consumo lordo in Europa, un bilancio è d'obbligo. Con un occhio attento alle performance del continente e dei singoli Stati in relazione agli obiettivi previsti per il 2020.
Nel complesso, l'Unione Europea può vantare una quota di energie rinnovabili che ha coperto il 15% dei consumi finali nel 2013, rispetto al 8,3% nel 2004, anno d'esordio del rilevamento. Attualmente, già tre Stati membri del'Unione (Bulgaria, Estonia e Svezia) hanno raggiunto i target fissati dalla direttiva per il 2020, ossia il 20% di consumo di energia da fonti rinnovabili nel mix energetico delle singole nazioni. Sono inoltre 13 i Paesi che hanno raddoppiato la loro quota di energie rinnovabili nel corso degli ultimi 10 anni.
Come si affretta a specificare sul suo sito proprio l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea, il target - da più parti ritenuto poco ambizioso- "tiene conto di nazioni che si trovano a diversi livelli". E in effetti la classifica si rivela piuttosto disomogenea, rivelando una Svezia in fuga solitaria, con dati che sfiorano il 52,1 % nel 2013. A seguire, a distanza, ci sono Lettonia (con il 37,1%), Finlandia (con il 36,8%) e Austria (32,6 %). Fanalini di coda sono invece Lussemburgo (3.6%), Malta (3.8%) e i Paesi Bassi (4.5%). Una menzione speciale, in negativo, va al Regno Unito: un Paese che, a dispetto di indiscusse potenzialità, risulta quartultimo con il 5.1%.
L'Italia si trova a metà classifica, ma al di sopra della media europea e mancando di soli 0.3 punti percentuali i target stabiliti per il 2020: nel 2013 il 16,7% dei consumi finali lordi di energia in Italia è stato infatti fornito da fonti alternative. "Si può dire che il nostro Paese ha già raggiunto l'obiettivo vincolante del 17% al 2020" ha dichiarato Staffetta Quotidiana - Quotidiano delle Fonti di Energia, commentando i dati.
Più lontana la meta per quel che riguarda il secondo obiettivo fissato dalla strategia Europa 2020: la quota di carburanti per autotrazione da fonti rinnovabili. Visti i risultati trionfali, non stupisce che anche in questo settore la Svezia sia stato l'unico Paese membro dell'UE ad avere già superato di slancio l'obiettivo dei trasporti del 10%, con il 16,7 % di energie rinnovabili nel settore dei trasporti nel 2013. La Finlandia, con il suo 9,9%, era ad un passo dal traguardo. La maggior parte degli altri Stati, invece, è circa a metà strada. L'Italia nel 2013 si collocava in questo gruppo, raggiungendo con precisione matematica la quota del 5% sull'obiettivo finale del 10%.
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