Eolico: numeri e tecnologia per una fonte rinnovabile da 300 GigaWatt
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Eolico: numeri e tecnologia per una fonte rinnovabile da 300 GigaWatt

 

Si apre in questi giorni il semestre europeo per l’Italia dove una delle tematiche sarà sicuramente il fatto che entro l’anno in corso l’Unione Europea definirà i nuovi impegni al 2030 su clima ed energia. Non potranno quindi mancare dibattiti sulle fonti rinnovabili, una delle quali entro il 2030 richiederà 50.000 nuovi addetti qualificati, soprattutto nel settore della manutenzione e delle operazioni: l’eolico.

Non a caso domenica 15 giugno scorso si è celebrato in oltre 75 Paesi il Global Wind Day, la giornata mondiale dell’energia del vento promossa da European Wind Energy Association e Global Wind Energy Council, durante il quale Legambiente ha diffuso la notizia che in Italia si soddisfa con l’eolico il fabbisogno di più di 5,5 milioni di famiglie e che nel 2013 sono stati installati complessivamente 8.650 MegaWatt.

 

La graduatoria dell’eolico In Italia - in base ai dati dell’Associazione nazionale energia del vento (Anev) - vede in testa la Puglia per potenza installata con 2.263 Megawatt; seguono Sicilia (1.754 MW), Campania (1.223 MW), Sardegna (1.014 MW). La Calabria è al quinto posto con 991 Megawatt ed è seguita da Basilicata (426 MW), Molise (372 MW), Abruzzo (235 MW), Toscana (118 MW), Liguria (58 MW), Lazio (51 MW), Piemonte (19 MW), Emilia Romagna (16 MW).

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Per il presidente di Anev, Simone Togni, «in Italia il solo eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro tra investimenti diretti e indiretti». Il
settore eolico «conta oggi oltre 37.000 addetti». Numeri importanti ed in crescita anche a livello mondiale, con oltre 300 GigaWatt installati nell’ultimo decennio e per il 2014 un’ipotesi d’installazione di 47 GW di potenza.

In questa infografica fornita dall’ANEV si possono vedere i numeri dell’eolico.

Attualmente la potenza nominale per gli aerogeneratori commerciali va da 1.5 a 3 MW con diametri rotorici sino a 110 m e le più importanti imprese costruttrici hanno sviluppato le prime macchine da 5-6 MW (sino a 130 m di diametro rotorico) anche destinate al mercato offshore.

Dai primi anni ‘80 vi sono stati anche notevoli aumenti nella efficienza ed affidabilità delle macchine. In Europa le wind farm attuali lavorano con una disponibilità del 97%. Attualmente la maggioranza degli aerogeneratori sul mercato sono del tipo tripala ad asse orizzontale, sopravvento rispetto alla torre. La potenza è trasmessa al generatore elettrico attraverso un moltiplicatore di giri o direttamente utilizzando un generatore elettrico ad elevato numero di poli. Il controllo della potenza avviene principalmente con la regolazione del passo delle pale e vanno affermandosi sempre più le configurazioni a velocità variabile, con sofisticati sistemi di controllo.

Tra gli strumenti necessari per un buon funzionamento dell’impianto eolico c’è sicuramente il sensore di velocità del vento: della categoria dei misuratori di velocità del vento, il sensore di velocità del vento PCE-FST-200-201 può essere integrato a numerosi strumenti di misura attraverso un facile montaggio.

Grazie alla robusta costruzione in lega di metallo questo misuratore può resistere ad ogni tipo di intemperie ed è protetto dall'ossidazione, inoltre le parti più sensibili sono resistenti all'acqua e alla polvere. Questo dispositivo rileva ogni minimo movimento di vento e lo trasmette direttamente in forma analogica, possono essere registrati movimenti inferiori a 0,5 m/s. Sono a disposizione vari modelli per questo strumento a seconda del segnale di uscita adottato.

Gli ambiti d'uso per questo strumento sono vari, risulta essere indispensabile per lavori effettuati in altitudine sia rispetto al suolo che al mare, per collaudi e controlli di macchinari, per installazioni di stazioni meteo e controllo ambientali e altre automazioni industriali dove sia necessario monitorare la velocità e la direzione del vento.

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