Roma, addio agli inceneritori: al loro posto degli ecodistretti
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Roma, addio agli inceneritori: al loro posto degli ecodistretti

Con un investimento di 200 milioni di euro e la collaborazione di Acea, Ama punta a rivoluzionare il comparto della gestione dei rifiuti, per un ridotto impatto ambientale e nuove potenzialità economiche.

Roma si prepara a dire addio agli inceneritori, parola dell'Ad di Ama Daniele Fortini, che ha annunciato l'ambizioso progetto per dare vita ad ecodistretti che possano garantire una gestione più sostenibile dei rifiuti. Niente più discariche o gassificatori, ma solo aree nelle quali la raccolta dei rifiuti si traduce in recupero del materiale e creazione di nuovi prodotti e alla minimizzazione dei residui.

Il progetto presentato da Ama vanta il sostegno del sindaco Ignazio Marino ed è in via d'approvazione da parte della Giunta comunale. Duecento milioni di euro e tre anni di tempo sono le condizioni con le quali la multiutility promette di riconvertire i propri impianti di trattamento meccanico ecologico negli ecodistretti, dando vita a delle vere e proprie cittadelle industriali a Rocca Cencia e Ponte Malnome, aree che attualmente ospitano gli impianti.

L'investimento economico dovrebbe venire rapidamente compensato, secondo quanto affermato dall'Ad Fortini: “Roma spende 120 milioni di euro l'anno per mandare ai gassificatori i rifiuti che escono dai Tmb, mentre i costi del trattamento negli impianti e nel tritovagliatore sono di 45 milioni, per un totale di 165 milioni l'anno, coperti dalla Tari che pagano i romani”.

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Anche la produzione di energia per l'alimentazione degli impianti sarà all'insegna della sostenibilità: il progetto prevede il ricorso al biogas, ma anche a pannelli e torri solari. I nuovi ecodistretti, dunque, potrebbero ridurre i costi che gravano sulle spalle dei cittadini e ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti, reimmessi nel circolo produttivo. Gli ecodistretti romani potrebbero inoltre essere guida ed esempio da seguire per molte altre città italiane, grazie alla promozione di un modello più sostenibile sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico.

Gli ecodistretti romani, però, possono diventare realtà, sottolinea Fortini, soltanto tramite un lavoro sinergico con Acea, la quale trarrà beneficio delle nuove risorse per la raccolta differenziata che compenseranno il crollo dei consumi energetici registrati nel corso degli ultimi anni a causa della crisi.

Lungamente caldeggiato da Ama e fortemente voluto ora anche dall'amministrazione comunale in vista della realizzazione degli ecodistretti, l'accordo tra le due aziende è in fase di trattazione e potrebbe segnare una svolta importantissima per la capitale e per l'intero comparto della gestione rifiuti, dando vita ad una nuova multiutility sul modello di quelle del Nord Europa.

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