Rifiuti: un nuovo piano nazionale in arrivo
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Rifiuti: un nuovo piano nazionale in arrivo

Norme disparate, difformi fra loro e in disaccordo con le scelte europee stanno decidendo molti aspetti della vita ambientale ed economica dell'Italia.

 

Il nostro Paese è avanti sul fronte del recupero industriale dei rifiuti riciclabili, anche a livello europeo. Nonostante il buon posizionamento che l'Italia ha raggiunto nell'industria del riciclo, manca ancora molta strada per la prevenzione della produzione dei rifiuti; fattore che, insieme alla corretta gestione del ciclo dei rifiuti, è un pezzo importante per l'economia del futuro.

Serve pertanto una nuova proposta per evitare che leggi contraddittorie siano un peso per l'ambiente e per il Paese, e per renderle un beneficio per la comunità.

Il nuovo piano nazionale prevede norme sui rifiuti e le discariche, sul riciclo, sui reati ambientali, sulla sicurezza delle perforazioni petrolifere, sui disinquinamenti.
Sono norme che permettono alle burocrazie (tra cui sindaci e assessori) di bloccare qualsiasi innovazione e miglioramento ambientale.

Non c'è solamente il fenomeno nimby, di opposizione all'innovazione (not in my backyard, non nel mio cortile); ma anche il fenomeno nimto, legato alla paura di perdere consensi o referenti politici (not in my turn of office, non durante il mio incarico).

Serve un piano che renda univoca l'evoluzione ambientale, e quindi economica; il cui punto di partenza potrebbero essere proprio i rifiuti.

La corretta gestione e la prevenzione dei rifiuti sono settori strategici per la tutela dell'ambiente e per ripensare in chiave green la nostra economia e guardare con fiducia al futuro.

Obiettivo dell'Europa è infatti quello di avviare entro il 2020 politiche di prevenzione dei rifiuti e di arrivare almeno al 50% di riciclo e riuso dei rifiuti domestici.

 

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