Verso COP21: a Roma la conferenza internazionale sui cambiamenti climatici
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Verso COP21: a Roma la conferenza internazionale sui cambiamenti climatici

L'intento dell'"International Symposium on Climate Change - Rome 2015", è quello di sottoscrivere un'intesa preliminare al summit mondiale sul climate change di dicembre a Parigi.

Cambiamenti climatici e sviluppo mondiale sostenibile. Nel corso dell'"International Symposium on Climate Change - Rome 2015", che si è svolto nella capitale dal 27 al 29 maggio presso il Tempio di Adriano, si è discusso delle linee di azione necessarie per far si che la politica affronti concretamente ciò che si è reso necessario fare per salvare il pianeta.

Tre giorni di incontri e dibattiti concentrati sulle sfide del nuovo millennio, in cui a prendere la parola sono stati venti esperti internazionali alla ricerca di un'intesa prima della COP21 di Parigi.

Il Symposium, che ha alle spalle la XX Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC, Lima, dicembre 2014), si è infatti prefissato l'obiettivo di ampliare il supporto a un efficace accordo internazionale in occasione della COP21 di Parigi e di evidenziare i rischi e i costi di ulteriori ritardi.
Gli esperti hanno esaminato i rapporti cruciali che intercorrono tra le attività umane e l'intero ecosistema naturale, allo scopo di porre la questione del clima all'interno di una più ampia strategia per la promozione di uno sviluppo mondiale finalmente equo e sostenibile e in grado di rispettare i diritti umani e la pace.

''Oggi serve una politica intelligente che guardi al futuro. I cambiamenti climatici sono una minaccia non convenzionale alla pace; dovremmo capire perché spendiamo così poco per rispondere a questa minaccia''. Così Martin Lees, consulente delle Nazioni Unite per la Cop di Lima e rettore emerito dell'università della pace Onu, ha aperto l'"International Symposium on Climate Change". Secondo il consulente Onu l'accordo di Parigi potrebbe costituire l'ultima occasione per raggiungere dei risultati. "L'accordo di Parigi avrà ricadute a livello internazionale per molto tempo - ha osservato Lees - Ci troviamo di fronte a un problema per il quale siamo al punto di non ritorno. La visione e la leadership da qualcuno nel mondo deve arrivare. Il Santo Padre ha sollevato un punto specifico, una voce fondamentale nel mondo con dimensione morale; perché non si risolve la questione senza cambiare il nostro modo di agire. I ministri dell'Ambiente credono di poter risolvere la situazione da un punto di vista ambientale, nulla di più sbagliato. I sintomi dei cambiamenti climatici sono ambientali ma le cause sono nelle nostre economie, nelle nostre tecnologie, nei nostri comportamenti''.

Presente al simposio anche Bill Ritter jr, Direttore del Center for the new energy economy alla Colorado university, e consulente del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo cui "la politica ambientale può diventare un'arma politica''Dello stesso parere anche il Presidente di Green Cross International, Alexander Likhotal, secondo cui bisogna affrontare questo problema come sfida sistemica del nostro modello evolutivo: "L'obiettivo di oggi non è far crescere timori apocalittici ma pensare a trovare delle soluzioni".

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