Il clima sta cambiando le città
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Il clima sta cambiando le città

I cambiamenti climatici in atto richiedono nuove forme di risposta alle emergenze e ai pericoli che incombono anche sulle città. A sottolineare l'impatto economico e ambientale del clima che cambia in Italia è il libro "Il clima cambia le città".

Dalle ondate di calore alle piogge violente. In Italia sono 130 i fenomeni meteorologici che dal 2010 a oggi hanno provocato 139 vittime, un numero imprecisato di feriti e ingentissimi danni al territorio. Sono le cifre contenute nel libro, presentato il 13 aprile a Roma, "Il clima cambia le città. Nuove strategie e politiche di adattamento per rispondere all'emergenza climatica", promosso da Legambiente e Università Iuav di Venezia, e curato da Francesco Musco e Edoardo Zanchini.

Nel volume, che raccoglie numerosi contributi di ricercatori ed esperti di clima, geologi, urbanisti, pianificatori e paesaggisti, sono analizzati gli impatti e gli scenari che si potrebbero determinare nelle città a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre, sono presentati piani clima di città europee e statunitensi che propongono un approccio innovativo nei confronti dell'adattamento ai cambiamenti climatici, con soluzioni urbanistiche e architettoniche originali.

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"I cambiamenti climatici stanno determinando impatti sempre più evidenti nelle città, con rischi per le persone e problemi che in Italia sono resi ancor più drammatici dal dissesto idrogeologico, da scelte urbanistiche sbagliate e dall'abusivismo edilizio - ha dichiarato nel corso del convegno svoltosi a Roma il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini - Proprio le aree urbane devono diventare oggi la priorità di politiche che tengano assieme prevenzione del dissesto idrogeologico e adattamento al riscaldamento globale perché un paese dove l'81,2% dei Comuni e circa sei milioni di persone convivono col rischio idrogeologico non può crescere e svilupparsi senza una strategia che dia risposte urgenti e integrate a questi eventi climatici. Per tante ragioni, non ultime quelle economiche, con 61,5 miliardi di euro spesi tra il 1944 ed il 2012 solo per i danni provocati dagli eventi estremi. Proprio l'adattamento al clima può diventare allora la chiave con cui ripensare le nostre città, per arrivare a cambiare impostazione e priorità di intervento dell'urbanistica in Italia".

Negli ultimi 30 anni si è verificato un incremento delle temperature medie in tutte le grandi città italiane con un aumento record nell'ultimo decennio. Le precipitazioni piovose risultano maggiormente concentrate e intense del passato con periodi siccitosi di maggiore durata. Sta aumentando la frequenza di fenomeni estremi e violenti come trombe d'aria e alluvioni che sempre più spesso fanno registrare danni ingentissimi e vittime.

Nello specifico il libro "Il clima cambia le città" riporta che si sono verificati 34 casi di allagamenti da piogge intense, 38 casi di danni alle infrastrutture da piogge intense con 33 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 8 casi di danni al patrimonio storico, comprese le conseguenze delle piogge torrenziali che hanno colpito la città di Genova il 9 e 10 ottobre 2014 e l'Emilia-Romagna il 6 Febbraio 2015, 20 casi di eventi causati da trombe d'aria, e 30 gli eventi causati da esondazioni fluviali.

Sempre dal 2010 ad oggi sono stati 33 i giorni di stop a metropolitane e treni urbani nelle principali città italiane a causa di eventi climatici estremi: 12 a Roma, 12 a Milano, 8 a Genova, 6 a Napoli, 5 a Torino. Nello stesso arco temporale, si sono registrati 43 giorni di blackout elettrici dovuti al maltempo, in varie regioni, con una sequenza costante (cinque nel 2015, sette nel 2014, sette nel 2013, dieci nel 2012, sei nel 2011 e otto nel 2010).

Il volume nasce nell'ambito delle attività dell'Osservatorio Città-Clima, promosso da Legambiente e Iuav, che ha realizzato una ricerca sempre aggiornata che raccoglie informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici dal 2010 ad oggi, con particolare attenzione alle città. Nella mappatura, a ogni episodio vengono associate informazioni che riguardano sia i danni che riferimenti e materiali riferiti a episodi precedenti già avvenuti nel comune. In questo modo è possibile chiarire i caratteri e l'entità degli impatti provocati, individuare le aree a maggior rischio, registrare dove e come i fenomeni si ripetono con maggiore frequenza e analizzare gli impatti provocati per cominciare ad evidenziare, laddove possibile, il rapporto tra accelerazione dei processi climatici e problematiche legate a fattori insediativi o infrastrutturali nel territorio italiano.

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