Earth Overshoot Day, come spostare la data in cui terminiamo le risorse
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Earth Overshoot Day, come spostare la data in cui terminiamo le risorse

Immagine: Towfiqu barbhuiya, Unsplash

#MoveTheDate è la campagna con la quale Global Footprint Network propone soluzioni per posticipare la data dell'Overshoot Day, in cui i vari Paesi del mondo terminano le risorse a loro disposizione.


Il 15 maggio l'Italia ha terminato le risorse a sua disposizione per il 2023. Con il risultato che, d'ora in poi e fino a dicembre, gli italiani saranno in debito con la Terra e con le generazioni future. Lontano dall'essere un caso isolato, il Belpaese è in ottima compagnia, posto che l'Earth Overshoot Day è una “data di scadenza” con la quale le nazioni di tutto il mondo devono ormai fare i conti.

Come si calcola questa data? Perché si calcola? Qual è la sua utilità? A cosa serve diffondere la classifica delle nazioni più o meno virtuose? Non è raro che il dibattito- per molti versi critico- si concentri sull'effettiva necessità (e attendibilità) di tale misurazione. Accantonando la parte che può renderne visibile il senso, e tradurlo in azione concreta: come è possibile trattare la comunicazione dell'Overshoot Day come un'opportunità e agire per posticipare la data di esaurimento delle risorse?

#MoveTheDate, spostare in avanti la lancetta

Il passato non determina necessariamente il nostro futuro. Le nostre scelte attuali sì. Attraverso decisioni sagge e lungimiranti, possiamo invertire le tendenze del consumo di risorse naturali migliorando al contempo la qualità della vita di tutte le personescrive sul suo sito Global Footprint Network, ong che calcola l'Earth Overshoot Day e che promuove la campagna #MoveTheDate, allo scopo di spostare il focus sulle opportunità attivabili per invertire la rotta.

Mentre il nostro pianeta è finito, le possibilità umane non lo sono. La trasformazione verso un mondo sostenibile e a emissioni zero avrà successo se applichiamo i più grandi punti di forza dell'umanità: lungimiranza, innovazione e cura reciproca. La buona notizia è che questa trasformazione non è solo tecnologicamente possibile, ma è anche economicamente vantaggiosa e rappresenta la nostra migliore possibilità per un futuro prospero”.

A partire da questa convinzione, l'attenzione si focalizza sul Potere della Possibilità (Power of Possibility), per la quale l'organizzazione ha identificato cinque aree chiave, attorno alle quali plasmare le scelte individuali e collettive necessarie a spostare in avanti l'orologio del debito con la Terra.

Power of Possibility: le aree chiave e la mappa

Sono state identificate 5 aree chiave- base dell'attuale sistema socio-economico in relazione alle risorse naturali- sulle quali è necessario agire per abbatterne l'impatto. Per ciascuna area, Global Footprint Network ha quantificato il guadagno- in termini di giorni sull'Overshoot Day- a partire da strategie virtuose fossil-free:

  • Energia: poco più di 150 anni fa, l'impronta di carbonio dell'umanità era prossima allo zero. Per limitare l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C, è necessario ri-azzerare l'impronta di carbonio entro il 2050.
  • Cibo: tra i molti interventi alimentari che si possono compiere in ottica #MoveTheDate, la riduzione dello spreco alimentare, la promozione di sistemi alimentari a filiera corta e sistemi produttivi naturali e a basso impatto sono solo alcuni. Si tratta- sottolinea l'ong- di misure creative, economicamente sostenibili e spesso pronte per essere implementati su larga scala.
  • Città: si prevede che tra il 70% e l'80% di tutte le persone vivrà nelle aree urbane entro il 2050. Ne consegue che una pianificazione urbana intelligente è fondamentale per garantire una rigenerazione biologica che compensi la domanda di risorse.
  • Pianeta: per garantire un pianeta sano che possa sostenerci ora e in futuro, è necessario ridurre la domanda umana e mantenere il sistema di supporto vitale della Terra. Esistono già soluzioni per migliorare la salute dei nostri ecosistemi e, a sua volta, la capacità del pianeta di rigenerare le risorse biologiche: dalla conservazione al ripristino, all'agricoltura rigenerativa.
  • Popolazione: le Nazioni Unite prevedono che tra 7,3 e 15,6 miliardi di persone vivranno sulla Terra entro il 2100 e che inevitabilmente avranno un impatto sugli ecosistemi. Può dunque essere utile e necessario discutere della popolazione, intesa come numero di persone che vivono e pesano sul Pianeta? Global Footprint Network ha raccolto una serie di punti di vista e valutazioni in proposito.

Sul sito è disponibile una mappa, in cui sono riportati azioni e progetti già in atto in tutto il mondo. Consultandola, è possibile prendere ispirazione, ottenere contatti per fare rete e condividere le iniziative preferite.

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