Dati Istat 2014: italiani consapevoli dei problemi ambientali

Dati Istat 2014: italiani consapevoli dei problemi ambientali

Secondo le ricerche i cittadini italiani sono allarmati per la situazione di inquinamento e rifiuti, ma essere consapevoli di un problema è anche il primo passo per risolverlo.

Un italiano su due è preoccupato da inquinamento dell’aria e smaltimento dei rifiuti. Lo rivelano i dati Istat relativi al 2014, pubblicati poco prima di Natale. Preoccupazione è sinonimo di presa di coscienza, la consapevolezza dell’esistenza di problematiche che necessitano la massima attenzione e il massimo impegno per essere risolte; è una disposizione dell’animo che non dev’essere strumentalizzata, ma spronata a tramutarsi in atti pratici che possano divenire un punto di partenza concreto per la creazione di un cambiamento positivo.

I numeri di Istat parlano chiaro: inquinamento atmosferico (50%), produzione e smaltimento dei rifiuti (47%), cambiamento climatico (42%) e inquinamento delle acque (38%) sono solo alcuni dei temi che risultano cari ai cittadini, i quali manifestano tanta più apprensione quanto più possono vantare un livello di istruzione conseguito superiore.

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Fortunatamente, tale inquietudine non si limita alla denuncia dei propri timori, in quanto gli intervistati si rivelano altresì attivi nell’applicare un comportamento sempre più consapevole, soprattutto per quel che concerne i consumi e la diligenza nella tutela delle risorse naturali. Se infatti da un lato le abitudini d’acquisto sono sempre più orientate a prediligere prodotti bio e a km zero, dall’altro si riducono gli sprechi, con il 72% dei cittadini che ha sempre più riguardo di non dissipare energia elettrica e il 67% che utilizza l’acqua con la dovuta parsimonia. 

Sempre in ambito energetico, dai dati Istat emerge che tra il 2010 e il 2014 il 22% ha investito per ridurre le spese energetiche, sostituendo apparecchi inefficienti o poco rispettosi dell’ambiente con altri più innovativi. Da questo punto di vista, la recente riforma della bolletta elettrica potrebbe incentivare ulteriormente a propendere per scelte di consumo ancor più sostenibili. Resta però un preoccupante divario tra Nord e Sud Italia, dovuto probabilmente a una sensibilizzazione non ancora sufficiente a livello nazionale.

Anche se, a volte, tale disparità è sovvertita dalla prossimità del disagio: gli abitanti del Mezzogiorno si dichiarano infatti più ricettivi ad argomenti quali la produzione e lo smaltimento dei rifiuti o l'inquinamento del suolo, spesso centrali per le regioni meridionali. Certo, se si considera la preoccupazione come fonte d’attivazione d’impegno sociale, non è confortante che, rispetto al quinquennio 1997-2012, vi sia meno afflizione per un tema ancora attuale come quello del cambiamento climatico.

In generale, nelle ore in cui le maggiori metropoli italiane si stanno attivando per una 2-3 giorni segnata da provvedimenti quali blocco del traffico o circolazione a targhe alterne, non va mai dimenticato come certe tematiche debbano essere oggetto di un’attenzione costante a livello mondiale, nell’ottica di raggiungere performance globali all'altezza delle aspettative che siano indipendenti da logiche meramente economiche.

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