Commissione Ambiente al Senato, si attende il riordino delle Agenzie Ambientali

Commissione Ambiente al Senato, si attende il riordino delle Agenzie Ambientali

Il capogruppo PD e vicepresidente commissione Ambiente Massimo Caleo ha riferito che nei prossimi giorni la proposta di legge di riforma delle agenzie ambientali dovrebbe riprendere il proprio iter ed essere esaminata in Senato.  Ecco cosa ci si aspetta.

Il 17 aprile 2014 la Camera dei Deputati approvava all’unanimità il provvedimento incaricato di disciplinare il riordino del Sistema delle Agenzie Ambientali: il testo riuniva le tre proposte di legge presentate sulla materia nella XVII Legislatura (68 Realacci, 110 Bratti, 1945 De Rosa). Poi, il 15 maggio 2014, il disegno di legge approdava in Senato, in sede referente alla Commissione Ambiente, dove è tuttora in corso d’esame. 

Un breve excursus dell'iter parlamentare della pdl-1458 è d'obbligo dopo che, nei giorni scorsi, il neo eletto vicepresidente della Commissione Ambiente al Senato Massimo Caleo ha riferito come a breve il provvedimento, finalizzato a introdurre per la prima volta una disciplina semplice, condivisa e coordinata delle agenzie ambientali, dovrebbe riprendere il suo posto sotto la lente d'ingrandimento dei senatori. La valutazione dovrebbe ricominciare, secondo lo stesso Caleo, subito dopo la ripresa della discussione sulla riforma sulle aree protette e contestualmente alla ddl sulla protezione civile, anch'esse congelate in uno stop di mesi. “In 13a Commissione per iniziare (finalmente) l'esame dei ddl di riforma legge sui parchi”: il cinguettio su Twitter del senatore PD Stefano Vaccari, datato 27 gennaio 2016,  lascia ora ben sperare sull'esattezza delle previsioni.

Da parte sua AssoArpa, associazione delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione ambientale, ha più volte dichiarato di seguire “con attenzione l’iter del provvedimento ritenuto di essenziale importanza”. Come sottolineava il prof. Stefano Tibaldi, presidente appunto di AssoArpa in un'audizione presso la Commissione Ambiente lo scorso 25 febbraio 2015, “la formalizzazione del sistema unico a rete, costituito da Ispra e dalle Arpa/Appa, è già di per sé un risultato istituzionale encomiabile in quanto, in un periodo storico contraddistinto da operazioni di “razionalizzazione” della P.A. non sempre ponderate, viene riaffermata la centralità e la non fungibilità di tali organismi tecnici”. 

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Le principali novità del testo riguardano:

- L'istituzione dei LEPTA, ossia dei livelli essenziali di prestazioni tecniche ambientali garantiti dal Sistema (Ispra e livello nazionale e Arpa/Appa sui vari territori), che vanno a costituire un parametro di riferimento imprescindibile per la pianificazione delle attività delle Agenzie.

- La definizione dei costi standard per tipologia di prestazione tramite un Catalogo nazionale dei servizi.

- Un programma triennale delle attività del Sistema Nazionale, documento di riferimento anche per la pianificazione annuale delle singole Agenzie.

- L’organizzazione dei laboratori di analisi ambientale in una rete nazionale di laboratori accreditati.

- Il rafforzamento della rete informativa nazionale (SINAnet) gestita da Ispra e costituita da punti focali regionali (PFR) affidati alle Agenzie regionali; 

- La qualificazione dei dati ambientali e delle informazioni statistiche prodotte dal Sistema come riferimento tecnico ufficiale per l’attività delle Pubbliche Amministrazioni

Cosa dobbiamo, quindi, aspettarci da un eventuale via libera? Il risultato, auspicato fin dal principio è che, attraverso la regolamentazione di strumenti di partecipazione pubblica e un piano chiaro che porti un'uniformità ragionata, il rapporto tra Stato e Cittadino sia reso più trasparente e credibile. In una materia, la tutela ambientale, di innegabile interesse collettivo.

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